Colico, la minoranza: «Il referendum a inizio settembre non favorirà la partecipazione»

La commissione ha fissato la data del 6 settembre 2026 dopo aver considerato le normative comunali e un precedente referendum. I comitati avranno 14 mesi per fare campagna.

Colico

Il 6 settembre 2026 si voterà per la permanenza, o meno, di Colico nella provincia di Lecco. Ora è ufficiale. Anche il sindaco Monica Gilardi si è espressa: «Il verbale non è stato ancora firmato da tutti i componenti della commissione, ma posso confermare con certezza la data del 6 settembre», ha dichiarato nel pomeriggio la prima cittadina.

I due comitati, “Colico resta a Lecco” e “Il Bitto sposerà l’agone?”, hanno quattordici mesi di tempo per convincere i loro concittadini a restare con Lecco o ad andare con Sondrio.

Quattordici mesi sono tanti, ma a decidere questa data è stata la commissione referendaria che non ha potuto far altro che applicare le norme contenute nello Statuto e nel regolamento comunali.

La regola applicata è chiara: prima che siano trascorsi dodici mesi dall’ultimo referendum non può essere indetto un altro referendum. Essendo stati celebrati i referendum domenica 8 e lunedì 9 giugno, durante i quali i cittadini italiani aventi diritto al voto si sono espressi sui cinque referendum popolari abrogativi (ex articolo 75 della Costituzione) in materia di disciplina del lavoro e cittadinanza, la commissione ha dovuto applicare il vincolo dell’anno di distanza da questo 8 e 9 giugno, portando l’orologio a giugno 2026. A questo, però, si devono aggiungere i sessanta giorni per l’indizione dei referendum.

Per cui, se si vuole indire il referendum alla prima data utile, ovvero a giugno, bisogna poi posticipare di due mesi, per rispettare la distanza minima prevista. Per questo da giugno si arriva al 6 settembre. Inoltre, bisogna aspettare una domenica, con voto in una sola giornata, e che non coincida con altre elezioni. Fatti i calcoli, la data proposta dalla commissione è stata questa. Prima ancora, però, di decidere la data, è stato approvato il quesito referendario così come richiesto e proposto nel consiglio comunale di agosto, che aveva sancito la scelta di indire il referendum per decidere verso dove debba dirigersi Colico.

Certamente non è quello che la stessa minoranza aveva chiesto nella proposta di delibera votata da tutti: «La data scelta – spiega Silvia Paroli, portavoce del comitato “Colico Resta a Lecco” – è corretta dal punto di vista giuridico. Tuttavia, il 6 settembre è ancora periodo di vacanze e la campagna referendaria dovrà essere condotta nei mesi di luglio e agosto. Purtroppo questa data non favorirà la partecipazione dei cittadini e nemmeno la loro informazione. Spiace che non si sia tenuto conto di questo. Sarebbe bastato scegliere una data poco più avanti, ad esempio in ottobre, per garantire una maggiore partecipazione dei cittadini. Comunque, l’importante è che il referendum si faccia e che sia data la possibilità ai cittadini di esprimersi democraticamente».

Anche il sindaco Gilardi non è contenta della data, troppo spostata in avanti rispetto a quanto si sperava, ma non si poteva fare altrimenti.

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