
Colico, oggi l’autopsia sull’elettricista ucciso: proseguono le indagini
All’ospedale di Lecco l’esame sul corpo di Ioan Florea, 38 anni. Intanto le indagini sui suoi contatti avanzano per chiarire movente e dinamica
Colico
È in programma in mattinata, nell’obitorio dell’ospedale Manzoni di Lecco, l’autopsia su Ioan Florea, 38 anni, il commerciante di materiale elettrico ucciso con un colpo di pistola di piccolo calibro lo scorso mercoledì all’interno del capannone che aveva in affitto a Colico e dentro il quale aveva ricavato un piccolo spazio adibito ad alloggio. Non è dato sapere chi sarà il patologo incaricato dalla Procura di Lecco, guidata da Ezio Domenico Basso, e l’esperto – forse proveniente dall’Istituto di medicina legale dell’Università di Pavia – avrà poi novanta giorni di tempo per consegnare la sua relazione, ma già nelle ore immediatamente successive sarà in grado di fornire al procuratore le prime, essenziali indicazioni sull’esito, come solitamente avviene in casi in cui sono in corso importanti indagini per un omicidio e si spera che possano giungere informazioni utili a indirizzare l’inchiesta.
Le indagini sono a cura dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale del capoluogo manzoniano, supportati dai colleghi del Nucleo operativo e radiomobile. Gli accertamenti saranno fondamentali anche per avere la conferma o meno che a uccidere lo straniero, ufficialmente da poco meno di un anno residente a Delebio, paese all’imbocco della Valtellina, ma in realtà domiciliato nella località turistica sull’alto lago di Como, sia stato un unico proiettile dal quale è stato raggiunto alla tempia destra. Poi il perito dovrà cercare di riferire l’ora a cui risale il decesso e la distanza dalla quale è stato esploso il colpo: da distanza ravvicinata, come un’esecuzione, oppure da più lontano?
L’uomo venne rinvenuto sul letto senza vita, attorno alle 18 di mercoledì scorso, dai militari della caserma di Colico i quali si erano recati all’ex falegnameria occupata da Ioan Florea, sempre regolare nel pagamento dell’affitto alla proprietaria la cui casa si trova accanto al magazzino, su richiesta dei colleghi di Cesano Boscone ai quali i fratelli della vittima avevano chiesto di verificare se stesse bene, in quanto a più riprese avevano tentato di contattarlo, ma al cellulare non rispondeva mai. Avevano un appuntamento per l’ora di cena dalle parti di Monza, dove risiede la famiglia di Ioan da tanti anni emigrato in Italia e che, in passato, risiedeva pure lui nel Monzese.
Gli uomini dell’Arma colichese lo trovarono steso sul letto e si accorsero subito che era stata forzata una finestra del bagno. L’assassino era entrato da lì? Sorprese l’elettricista e lo freddò con un solo colpo di pistola, magari una calibro 22? Poi, prima di fuggire, rubò una somma di denaro custodita dall’uomo al quale aveva sparato, utilizzando forse un’arma con il silenziatore in quanto la padrona di casa non ha sentito nessuna deflagrazione provenire dal vicino fabbricato? Dai locali è stato sottratto qualcosa? Sono tutte domande in attesa di risposte.
Gli investigatori, nel frattempo, continuano la loro indagine, ascoltando possibili testimoni e i fratelli dell’ucciso, vagliando le immagini delle telecamere, scavando nei contatti del 38enne dell’Est Europa ammazzato, alla ricerca anche di un possibile movente.
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