
Cronaca /
Sabato 23 Agosto 2025
Colico: gli rubano le bici e lui le ritrova nei boschi dello spaccio. «Sono stati i pusher»
Un manager 45enne ha intercettato un marocchino su una delle sue bici: «Me la sono fatta restituire». La seconda recuperata grazie a una soffiata
Colico
Un ex manager di un’azienda aereonautica locale, dopo il furto notturno di due biciclette elettriche di valore, si è inventato investigatore e, a distanza di parecchie ore l’una dall’altra, è stato in grado di recuperare entrambi i velocipedi trafugati dalla sua villetta di Villatico, frazione di Colico. «Sono stati gli spacciatori a portarmele via», dice l’uomo.
«E’ accaduto nella notte fra il 20 e il 21 agosto - racconta Leo Bertola, 45 anni -. Al termine di quella giornata, prima di andare a coricarmi, avevo deciso di chiudere nel recinto il cane di grossa taglia per evitare che mi potesse disturbare il sonno con l’abbaiare durante la notte. Il più piccolo animale, invece, non si è accorto di nulla: non è propriamente un cane da guardia. Non li ho lasciati, come di solito, circolare nel giardino. E così la mattina ho avuto la sgradita sorpresa».
Ma dove si trovavano le biciclette, quando sono state rubate ? Non erano state chiuse all’interno del box della sua abitazione? «Le avevo lasciate di fronte alla porta d’ingresso, dove è posizionata la ricarica. Il valore complessivo del furto commesso ammonta a circa ottomila euro, siccome entrambe usate. Seppure non da molto. Fossero state nuove si arrivava a dodicimila. I ladri, in quanto ritengo che ad entrare in azione siano stati almeno in due, hanno scavalcato la recinzione riuscendo a non farsi riprendere nel punto in cui non c’è la copertura del mio sistema di videosorveglianza. Avevo installato le telecamere di sicurezza alcuni anni fa, quando i malviventi tentarono di entrarmi nella villa. Poi, un’altra volta, ci fu un nuovo tentativo di intrusione, ma il bandito si accorse della presenza dell’occhio elettronico e rinunciò al colpo, fuggendo a mani vuote».
In ogni caso, stavolta, invece, il manager colichese ha subito il duplice furto, ma non si è dato per vinto. «Ho subito presentato denuncia ai carabinieri della caserma di Colico e poi, come fossi un investigatore, mi sono dato da fare personalmente per cercare di rintracciare quanto mi è stato sottratto. Ho pensato che potesse essere stata opera dei pusher marocchini dei boschi, magari di quelli in attività sopra la via per Colico al centro dei recenti articoli su ’La Provincia’ e dei servizi al telegiornale di Unica Tv. Mi sono fatto un giro pure da quelle parti. Ma senza risultati. Finchè nella zona boschiva del Fuentes ho incrociato in una stradina un giovane marocchino - secondo me uno degli spacciatori - proprio in sella a una delle mie biciclette. Sono riuscito a bloccarlo, senza aggredirlo come avrei forse voluto fare: se l’è subito data a gambe levate. E mentre scappava mollata la bici - e lo rincorrevo - gli ho gridato che avrebbe dovuto restituirmi anche la seconda, altrimenti gli avrei fatto passare guai seri con la giustizia. Ho fatto in tempo a fargli confessare che questa l’aveva rubata la notte precedente da casa mia. La prima l’ho recuperata perchè l’avevo dotata di un localizzatore che mi ha praticamente portato in uno dei boschetti dello spaccio al Fuentes, al confine fra Lecchese e Valtellina».La seconda l’ha recuperata, a distanza di alcune ore, grazie a una soffiata anonima. Un biglietto nella buca delle lettere gli ha indicato dove l’avrebbe ritrovata. «Ho informato i carabinieri - ha detto Bertola - dell’avvenuta soluzione. Ma la mia denuncia resta».
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