Colnaghi tornato in sella dopo l’aggressione: «Picchiato dopo una inversione. Quasi una spedizione punitiva»

Mandello del Lario

«Mi ha fatto cadere, afferrato per il collo, preso a pugni. Sono stati attimi terribili». Dieci giorni di prognosi, una spalla lussata e una microfrattura alle costole. Ma Luca Colnaghi, 26 anni, casa a Mandello del Lario, ciclista professionista in forza alla VF Group Bardiani CSF Faizanè, è già tornato in sella. E’ appena rientrato dalla due giorni in Belgio, dove ha partecipato alla Grand Prix Criquielion e alla Grote Prijs Jean Pierre Monseré e si prepara a partire per le quattro tappe dell’Istrian Spring Trophy, in Croazia. «Recupererò strada facendo. Noi corridori, del resto, siamo abituati a farlo», spiega. Ha voluto rispettare gli impegni presi, nonostante i postumi dell’aggressione subita mercoledì scorso mentre si stava allenando sulle strade di casa, lungo la provinciale 72, tra Varenna e Bellano. «Era con mio fratello Andrea. Ho fatto inversione per andargli incontro, la strada era libera, dopo pochi istanti ho visto arrivare un motociclista. Il centauro mi ha affiancato, insultato, ha messo il suo mezzo di traverso per costringermi a fermarmi. Mi ha dato una spinta, sono caduto, mi ha afferrato per il collo. Siamo riusciti a fuggire, ma poi sono tornato indietro per recuperare le cuffiette. L’aggressore mi stava cercando, era insieme a un amico. Ho pensato a una spedizione punitiva. il passeggero ha preso un masso dalla strada e me l’ha lanciato sulla ruota posteriore. Mi sono venuti addosso. Poi la raffica di pugni». Luca ha sporto denuncia affidato all’associazione “Zerosbatti” fondata dall’avvocato Federico Balconi nel 2017, che collabora con la Federazione ciclistica italiana.

«La cosa che mi ha fatto più male è stata l’indifferenza. Nessuno si è fermato». Ora le gare in Croazia, nell’attesa che gli aggressori vengano assicurati alla giustizia. «Con calma tornerò a pieno regime», rassicura Colnaghi guardando dritto al prossimo obiettivo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA