
Dorio, turista tedesco annegato nel lago: ricerche ostacolate dal maltempo
L’uomo, di origine italiana, è scomparso lunedì pomeriggio mentre soccorreva i figli in difficoltà. Le ricerche proseguono, ma il meteo peggiora.
Dorio
Proseguono le ricerche di Sergio Corsano, 55 anni, tedesco dell’Assia residente a Buhl ma di origine italiana, annegato lunedì pomeriggio poco prima delle 17. Le ricerche però devono fare i conti con l’arrivo del maltempo previsto per giovedì che potrebbe bloccarle.
Corsano si era tuffato in acqua dalla barca presa a noleggio per soccorrere i due figli in difficoltà a causa delle onde e del vento mentre stavano facendo un bagno nelle acque antistanti Dorio e Dongo.
I due ragazzi di 10 e 14 anni indossavano i giubbotti salvagente e sono riusciti a tornare sulla barca grazie anche all’aiuto della mamma che era a bordo. Il papà invece il giubbotto non l’aveva o almeno così pare.
Sin dal momento dell’allarme nell’attività di ricerca e soccorso coordinati dalla sala operativa della Guardia costiera sono stati impiegati sei mezzi navali tra cui l’idroambulanza del Soccorso bellanese l’elicottero Drago dei vigili del fuoco con sommozzatori a bordo ma anche i mezzi navali della Squadra acque interne della Polizia di Stato della Questura di Como i Carabinieri del comando provinciale di Lecco e di un elicottero della Marina militare proveniente dalla stazione elicotteri di Maristaeli Luni.
Ora si spera nel Rov per le ricerche in profondità.
Stretta nel dolore la famiglia la moglie Nathalie e i figli confidano nel ritrovamento del corpo del loro congiunto per riportarlo a casa. Quella che doveva essere una vacanza sul lago la famiglia aveva preso in affitto un appartamento a Domaso si è trasformata in una tragedia.
Lo scorso anno a luglio un turista tedesco era annegato tra Dongo e Piona davanti agli occhi di moglie e figli per soccorrere uno dei ragazzi in difficoltà in acqua. Il suo corpo era stato recuperato dopo due giorni di ricerche. Una dinamica molto simile a quella di lunedì pomeriggio ed anche in quel caso c’era stato uno spiegamento di mezzi e uomini per riuscire ad individuarlo considerato che il corpo era finito a 203 metri di profondità.
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