Mandello: slot spente vicino alle scuole. «C’è chi gioca dopo aver portato figli o nipoti»

Per dare un taglio alla ludopatia il Comune sta preparando un regolamento per ridurre l’orario di accensione delle macchinette posizionate nei locali entro 500 metri dalle scuole

Mandello

Per dare un taglio alla ludopatia il Comune sta preparando un regolamento per ridurre l’orario di accensione delle macchinette posizionate nei locali entro 500 metri dalle scuole, dalla stazione ferroviaria, ma anche dalla biblioteca e dalle chiese.

«Stiamo lavorando con un’apposita commissione per siglare un regolamento per limitare il gioco d’azzardo. Tra le ipotesi quella di spegnere le macchinette negli orari di ingresso e uscita della scuole elementari e medie, così da limitarne l’uso - spiega Guido Zucchi, assessore ai servizi sociali -. Ci sono genitori e nonni che dopo aver accompagnato figli e nipoti a scuola poi vanno a giocare, oppure si mettono alle macchinette in attesa dell’orario di uscita da scuola. E lo stesso in concomitanza con le partenze e gli arrivi dei treni principali». L’idea è quella di considerare luoghi sensibili, tutte le scuole, compresi gli asili e i nidi, la biblioteca comunale di via Manzoni, i giardini e parchi pubblici, ma anche gli ambulatori medici, i centri di primo soccorso, e quelli di recupero psichico e motorio. Ed oltre alla stazione anche le fermate dello scuolabus e degli autobus di linea. Nel 2024 gli 8.629 maggiorenni hanno giocato 7.835.942 euro ovvero con una giocata media di 165 euro. Numeri da leggere con molta attenzione perché sono solo le macchinette, ma non sono compresi i gratta e vinci, il lotto, l’ippica. Valore in linea con quello provinciale che è di 172 euro. «Il regolamento sarà restrittivo e vorremmo anche cercare di ridurre il numero di possibili nuove macchinette, e faccio un esempio il Comune ha un piccolo bar che da in bando, quando è cambiato il gestore le macchinette sono state tolte – prosegue Zucchi -. Sappiamo comunque tutti benissimo che se uno è un giocatore incallito trova un’alternativa. In paese ci sono alcuni casi di ludopatici ma non abbiamo i numeri, anche perché chi è in “cura” si rivolge agli appositi servizi Ats. Abbiamo delle famiglie seguite dai servizi sociali dove potrebbe esserci il problema, tanto che abbiamo introdotto i buoni spesa nominativi così che non possono essere venduti, come capitato in passato. L’Amministrazione comunale «si riserva, compatibilmente alle risorse economiche disponibili, di prevedere nel bilancio di esercizio la concessione di contributi una tantum per chi dismette le attrezzature da gioco e per i nuovi esercizi che si impegnano a non installarle per non meno di cinque anni», rimarca l’assessore. Sono una quarantina le slot nei locali del paese. Il regolamento verrà stilato nei prossimi mesi poi dovrà passare l’iter di approvazione e potrebbe essere pronto per l’autunno.

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