
Cronaca / Lecco città
Sabato 17 Maggio 2025
Ancora incerto il futuro del Ferrhotel di Lecco
La Fondazione Progetto Arca è interessata a rilevare l’immobile ex Ferrovie in via Ferriera, ma sta aspettando che si chiariscano diversi punti ancora incerti del bando di gara. «L’idea sarebbe quella di creare un servizio di housing per famiglie in povertà, mamme solo con bambini e uno studentato»
Lecco
Ferrhotel, anno zero. La Fondazione Progetto Arca, interessata a rilevare l’immobile ex Ferrovie posto in fondo a via Balicco, in via Ferriera, per la cifra, tutto sommato modica viste le metrature in gioco e la posizione strategica, di 935mila euro, sta aspettando che si chiariscano diversi punti ancora incerti del bando di gara. E poi deciderà il da farsi.
Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca, spiega la complicata situazione: “Abbiamo trenta giorni prima che le amministrazioni possano cooptare la gara (ovvero se ci sono amministrazioni pubbliche interessate hanno la prelazione sul privato, n.d.r.), poi andremo a ritirare le chiavi e faremo i nostri sopralluoghi. Avremo 180 giorni per ottenere i necessari cambi di destinazione d’uso, compreso l’abbattimento di una parte del fabbricato che è troppo vicina ai binari. Insomma, ci sono delle clausole che se non riescono a diventare concrete, non ci consentiranno di entrare in quello stabile”.
Se tutto andrà bene, Fondazione Progetto Arca potrebbe avviare i lavori di riqualificazione a primavera 2026. “L’idea è di creare un servizio di housing per famiglie in povertà, persone che hanno bisogno di un’abitazione. Stiamo dialogando con il comune su questo. Però, come detto, è prematuro parlare di progetti, perché poi se non ci sono le condizioni per abitarlo bisogna restituirlo alle ferrovie”.
Ma chi deciderà le condizioni di abitabilità? Naturalmente il Comune. Se nei prossimi trenta giorni altre amministrazioni pubbliche non saranno interessate al Ferrhotel, allora Fondazione Progetto Arca riceverà le chiavi dello stabile e farà i sopralluoghi di rito. Poi scatteranno i 180 giorni per ottenere pareri, autorizzazioni ed eventuali deroghe, visto che ci sono delle situazioni da sanare. “La vicinanza ai binari – spiega Alberto Sinigallia - è un problema da risolvere. Il nostro architetto farà un sopralluogo per capire insieme ai tecnici di ferrovie cosa dovremmo abbattere del fabbricato per rispettare le distanze dalla via ferrata. Per cui saranno sei mesi decisivi”.
Se tutto andasse bene, il Ferrhotel, che aveva nel recente passato fatto da Cas (centro accoglienza straordinaria) per migranti, potrebbe ospitare mamme sole con bambini e non solo: “Lo pensiamo come rifugio per alcune situazioni temporanee. Ma sarà un mix, non sarà solo per mamme e bambini, o solo per chi ha lo sfratto esecutivo e versa in stato di indigenza”. Sarà anche per studenti: “Probabilmente utilizzeremo parte degli spazi come studentato, perché comunque è un’esigenza del comune, con i circa 1.200 fuori sede del Politecnico. È un problema da affrontare perché in questo momento questi studenti stanno andando fuori Lecco e ovviamente essendo il Ferrhotel molto centrale potrebbe essere una buona soluzione. Però, ovviamente, il Ferrhotel non sarà tutto dedicato allo studentato. Una percentuale sarà destinato ad housing, una percentuale alle emergenze, perchè poi la nostra mission è l’emergenza, e un’altra per lo studentato”.
Il problema è che se ne dovrà riparlare in futuro: “Solo dopo che si sarà dialogato con il Comune – conclude il presidente Sinigallia - e capito cosa si potrà fare, potremo dire come vedremo il futuro del Ferrhotel. Per ora abbiamo avuto solo un primo approccio, ma poi bisogna dialogare più approfonditamente con i dati in mano”.
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