
Cronaca / Lecco città
Martedì 30 Settembre 2025
Andrea Oriana lascia l’ospedale dopo 70 giorni: «La sfida più dura della mia vita»
Il campione lecchese, classe ’73, era ricoverato al Manzoni dal 20 luglio per una grave infezione batterica. «Quasi ci rimettevo la gamba sinistra, ma ora si apre una nuova pagina della mia vita» racconta, ringraziando medici, familiari e amici
Lecco
Il calvario di Andrea Oriana sta per finire. Il nuotatore lecchese, classe ’73, domani lascerà l’Ospedale Manzoni di Lecco, dove è ricoverato dallo scorso 20 luglio a causa di una grave infezione batterica.
«Quasi ci rimettevo la gamba sinistra – racconta Andrea, felice di poter finalmente tornare a casa dopo 70 giorni di ricovero –. Non si sa dove abbia preso questo batterio, se al mare a San Lorenzo, in provincia di Imperia, o altrove. Non lo hanno saputo dire neanche i medici. Fatto sta che in un paio di giorni l’infezione è andata in setticemia e ha colpito anche polmoni e spalle».
La diffusione rapida lo ha costretto a trascorrere mezza estate su un letto d’ospedale. «La cosa più preoccupante era la gamba sinistra, che ancora a vederla non è il massimo, ma per fortuna la ferita si sta rimarginando quasi completamente. Sono stato due settimane in rianimazione, anche intubato, poi quasi due mesi nel reparto di malattie infettive».
Decisiva per la guarigione è stata la Vac therapy, una strumentazione che consente di aspirare i fluidi in eccesso dall’organismo. «Ora sto meglio – rassicura –, certo dovrò fare parecchia riabilitazione perché la ferita prende tutta la gamba e si sta chiudendo. Per un mese dovrò fare controlli e medicazioni una volta a settimana».
Nella sua lunga carriera, in piscina e nelle acque libere, Oriana ha affrontato tante sfide, ma questa è stata la più difficile: «All’inizio c’era preoccupazione per la gamba, con il rischio di necrosi e amputazione. Ho dovuto fare affidamento a tutte le mie energie fisiche e soprattutto mentali per pensare positivo e mantenere la calma».
Fondamentale è stato il sostegno degli affetti: «La forza maggiore me l’ha data mia figlia Camilla, per lei non ho mai mollato di un centimetro. Ringrazio tutti gli amici e parenti, soprattutto mia mamma, che mi sono stati tanto vicini».
Un’esperienza drammatica da cui Oriana vuole trarre insegnamento: «Ora si apre una nuova pagina della mia vita, fatta di consapevolezza, crescita e soprattutto aiuto a chi è più sfortunato di me. Per quanto riguarda il nuoto, c’è tempo: devo pensare a guarire, poi sono certo che il richiamo dell’acqua si farà sentire e tornerò a nuotare. Di sicuro in maniera più tranquilla, senza più sfide estreme. Si possono avere soddisfazioni anche facendo cose non troppo eclatanti».
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