
Cronaca / Lecco città
Mercoledì 05 Marzo 2025
Area Mab, il Tar del Lazio dà ragione al Comune di Lecco
Si chiude con una vittoria per il Comune di Lecco l’intricata vicenda dell’area Mab. Il tribunale amministrativo del Lazio ha accolto il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica presentato dal Comune di Lecco nel giugno 2023 ed ha annullato la richiesta del Ministero dell’Economia di un canone annuo perpetuo da 171.606 euro sotto forma di riduzione dei trasferimenti statali.
Secondo quanto stabilito dai giudici la contestazione del Mef è valida solo per il periodo tra la data in cui il Comune ha acquisito il bene a titolo gratuito e la data della sua alienazione, “fintanto che lo stesso veniva utilizzato a titolo oneroso”. “Il giudice amministrativo ha quindi concluso ordinando al Mef di rideterminarsi nel rispetto di quanto stabilito dalla sentenza” si legge nel comunicato diffuso da palazzo Bovara nella serata di ieri.
La vicenda ha origine nel 2015, ai tempi della seconda amministrazione di Virginio Brivio, quando il comune di Lecco, sfruttando una legge sul federalismo demaniale, ha deciso di acquisire a titolo non oneroso dal Demanio un’area di 9mila metri per poi rivenderla all’asta per 2.1 milioni all’industria Metallurgica Alta Brianza che già occupava quell’area con un capannone. Tra i due passaggi erano passati pochi mesi: l’acquisizione dal Demanio è del dicembre 2015 mentre la vendita alla Mab è dell’aprile 2016. Il 75% di quei 2.1 milioni era stato incassato dal Comune mentre il 25% era stato versato sempre al Demanio. Il “pasticcio” era poi emerso nel marzo 2023, quando la giunta di Mauro Gattinoni aveva annunciato l’esistenza di questo presunto “debito a vita” con il Demanio. Si era così innescata una complessa discussione giuridica, tra “impugnazioni al tribunale di Lourdes” e forti dissidi all’interno del centrosinistra tra i membri dell’ex giunta Brivio, a partire dall’ex assessore urbanistica Corrado Valsecchi passato all’opposizione, e gli esponenti dell’amministrazione Gattinoni.
L’acceso dibattito si è trascinato per due anni, cioè fino a questa sentenza. Per altro, accanto alla questione dell’area Mab, il Comune di Lecco, così come centinaia di altri comuni italiani, paga al Demanio un indennizzo per diverse altre aree “sdemanializzate” nel 2015, come emerso nel corso della commissione bilancio dello scorso novembre. In quell’occasione, nel dettaglio, l’assessore al bilancio Roberto Pietrobelli aveva annunciato un aumento di spesa per indennizzi da pagare al Demanio pari a circa 275mila euro. Questi fondi sono relativi ad aree di proprietà del Comune tra cui un appartamento in via Capodistria 29, la lingua di terra che dal depuratore arriva fino all’ex discarica di via Buozzi, ex spiaggia di via Raffaello vicino alla canottieri, alcuni mappali in località Bione e lungo la pista ciclabile di via don Ticozzi.
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