Areu, associazioni in allarme: «Impossibile mantenere le stesse tariffe»
Preoccupazione tra le associazioni di soccorso lombarde dopo lo stallo del nuovo bando Areu. Le tre reti regionali – Misericordia e Solidarietà, Anpas e Croce Rossa – convocate per rivedere al ribasso i preventivi. «Costi fermi dal 2020 e sempre meno volontari. Così il sistema non regge»
Lecco
Preoccupazione e malcontento. Ma soprattutto attesa. Proprio oggi c’è stato un incontro tra Areu e le tre reti alle quali fanno capo le varie «croci rosse», i vari «soccorsi» e le altre associazioni di volontariato che si occupano, nei diversi territori, di emergenza urgenza. Sono quelle organizzazioni, onlus, che costituiscono la spina dorsale del servizio di Areu. Coordinate dall’organismo regionale, sono volontari – più spesso dipendenti – che prestano il loro tempo e sempre più la loro professionalità nel soccorrere le persone, ma anche nell’accompagnarle a servizi essenziali per la loro salute, come ad esempio la dialisi.
Areu ha bisogno di loro ma, come abbiamo spiegato, ora si trova in una situazione di stallo. Ha pubblicato un bando di gara chiedendo alle varie organizzazioni di predisporre il preventivo delle spese da sostenere in base a un nuovo disciplinare: tot servizi, tot spese, tot budget. Ma, un po’ a sorpresa, ha scoperto che il budget previsto non è sufficiente: è stato sforato di quasi un terzo. E ha quindi chiesto alle organizzazioni di rivederlo. Naturalmente non ai singoli enti, ma alle tre reti di riferimento: Rete Misericordia e Solidarietà, Federazione dei Volontari del Soccorso e Croce Rossa Italiana.
Risultato? Mugugni e incredulità diffusa, anche se la voglia di parlare è poca, o nulla. Donato Costadoni, fino al 2017 caposala del Pronto Soccorso di Lecco (per 40 lunghi anni) e poi coordinatore della Croce San Nicolò di Lecco – che fa parte della Rete Misericordia e Solidarietà – spiega: «A noi non hanno chiesto niente perché della questione si occupano le reti di cui facciamo parte. Però è chiaro: non ci sono praticamente più volontari puri, non pagati, o si fa molta fatica a trovarli. E i costi erano fermi dal 2020. Il rinnovo chiede più servizi e non tiene conto degli aumenti. Non so che idea abbiano, ma abbiamo lasciato ai nostri responsabili il compito di sbrigliare la matassa, che pare molto intricata. Di sicuro, senza enti come il nostro, è difficile che Regione possa fare tutto da sola».
Anche Filippo Buraschi, presidente della Croce Verde di Bosisio Parini, prevede grosse difficoltà nel sistema Areu senza un accordo con le varie «capofila» del soccorso: «C’è una procedura in corso con Areu e le tre reti regionali di Anpas, Cri e Misericordia. L’auspicio è che si possa arrivare a un accordo nei tempi previsti per la partenza delle nuove convenzioni».
Ezio Cavalieri, della Croce Rossa Italiana, chiosa: «Non ho niente da dire perché della questione si sta occupando il Comitato Regionale».
Infine, Paolo Rusconi, presidente del Soccorso Bellanese, evidenzia la delicatezza della vicenda: «Facciamo parte di Anpas e stiamo aspettando le risultanze di quanto discusso da Areu e dalla nostra associazione. La gara per le postazioni dei prossimi 4+4 anni è stata fatta con grande attenzione. Siamo in proroga con le vecchie tariffe in vigore dal 2020, e si sa quanto sia cambiato in questi anni: dai costi della benzina a quelli dei pasti, delle divise, fino alle assicurazioni. Abbiamo dovuto adeguare i preventivi. Anche tenendo all’osso le spese, non era possibile mantenere le stesse tariffe. Nel fare i calcoli, visto che il bando permetteva di tenere larghe le spese, abbiamo previsto anche i dipendenti che potrebbero servire, visto che i volontari puri sono sempre di meno. Speriamo in una soluzione rapida del problema».
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