«Basta scherzare sul virus
Un allarme sottovalutato»

L’appello Sertori: «State in casa. Il Morelli destinato alla terapia intensiva» Moretti: «È un’emergenza da protezione civile, rientra il comandante»

L’emergenza coronavirus non è da prendere sotto gamba e in provincia di Sondrio non è stata presa abbastanza sul serio, serve un cambio di rotta.

A lanciare l’allarme è l’assessore regionale Massimo Sertori, che ieri pomeriggio ha tenuto una conferenza stampa insieme al presidente della Provincia di Sondrio, Elio Moretti, e al sindaco del capoluogo valtellinese, Marco Scaramellini, a cui hanno partecipato anche i direttori generali di Asst Valtellina Alto Lario, Tommaso Saporito, e di Ats della Montagna, Lorella Cecconami. L’obiettivo dell’incontro è chiaro: i cittadini di Valtellina e Valchiavenna non stanno mettendo in atto i comportamenti necessari a scongiurare un diffuso contagio, e il rischio è altissimo.

«Non fate come se niente fosse»

«È assolutamente necessario sensibilizzare la popolazione della provincia di Sondrio in merito ai comportamenti da mettere in atto in questa fase delicata - ha esordito Sertoti -. E’ vero, in quella di Sondrio, insieme alle province di Varese, Como e Lecco, si è riscontrato fino ad oggi un contagio decisamente inferiore rispetto ad altre zone della Lombardia, ma non è possibile abbassare la guardia, non possiamo trovarci a lanciare l’allarme quando ormai è tardi».

L’assessore Sertori, che ha confermato sul territorio la presenza di sei casi di positività al covid-19, è perentorio: così non va. «Bisogna capire che abbiamo a che fare con un virus altamente trasmissibile - ha detto - e che, al di là delle restrizioni decise dal Governo, dobbiamo cambiare i comportamenti, oppure presto ci troveremo in seria difficoltà. Sono a Sondrio da due giorni dopo aver visto realtà molto diverse dalla nostra - ha proseguito - e purtroppo devo dire che qui la situazione è surreale. La sensazione è che in Valtellina non sia cambiato nulla. C’è un allarme davvero preoccupante, si chiede di evitare ogni tipo di aggregazione, di lavarsi frequentemente le mani, no a contatti. Eppure, qui si scherza sul virus, così non va assolutamente bene».

Il problema principale riguarda gli ospedali e le loro possibilità di accogliere un gran numero di pazienti, alcuni dei quali necessitano della terapia intensiva.

«L’ospedale “Morelli” di Sondalo si sta attrezzando per offrire in tutto venti posti di terapia intensiva - ha precisato l’assessore Sertori - e per garantire altri posti in isolamento con la riapertura di padiglioni dismessi. Ma tutta questa situazione non ha niente a che vedere con il Piano del Politecnico di Milano per la riorganizzazione della rete ospedaliera. Su questo punto voglio essere chiaro: stiamo affrontando una situazione straordinaria, la discussione a livello locale riprenderà ad emergenza finita, la ritengo al momento congelata». Il presidente della Provincia: Moretti: «È un’emergenza da protezione civile, faccio rientrare il comandante che era andato in pensione»

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