
Cronaca / Lecco città
Lunedì 18 Agosto 2025
Black out autovelox: diecimila dispositivi a rischio stop da ottobre
Il mancato decreto attuativo per il censimento potrebbe spegnere gli autovelox su tutto il territorio nazionale. Aci Lecco lancia l’allarme.
Lecco
C’è il rischio che dal 18 ottobre gli oltre diecimila autovelox installati sulle strade italiane vengano spenti a causa di un problema burocratico. Andiamo con ordine: lo scorso 20 luglio è entrato in vigore il “decreto infrastrutture”, dove erano state inserite alcune norme tese a garantire una maggiore trasparenza nell’utilizzo dei sistemi di controllo della velocità. In particolare, il provvedimento introduceva l’obbligo per comuni, province e regioni di censire tutti i dispositivi presenti sul loro territorio per poi comunicare al Ministero la localizzazione esatta e i dati tecnici di ogni apparecchio.
In base alla norma, chi non comunicherà i dati non potrà più utilizzare gli autovelox. Al momento, però, adempiere a quest’obbligo è impossibile: manca il decreto attuativo con cui il Ministero delle Infrastrutture dovrebbe fornire agli enti locali il modulo necessario per fornire le informazioni richieste. Secondo quanto stabilito nella legge, questo decreto attuativo deve essere adottato entro il 19 agosto, dopodiché gli enti locali avranno 60 giorni di tempo per completare il censimento.
«È una situazione ridicola che fa rabbrividire – commenta Lorenzo Riva, presidente di Aci Lecco – Qualsiasi altro paese avrebbe già trovato un sistema per regolarizzare l’uso degli autovelox e metterli in condizione di fare il loro lavoro. Un blackout totale sarebbe un grosso problema perché rischia di creare una situazione di “liberi tutti. Se posizionati in luoghi sensibili, come l’inizio di una curva pericolosa o in prossimità di una scuola o un ospedale, gli autovelox sono uno strumento molto utile. La velocità è spesso causa di incidenti stradali».
Secondo i dati del sito specializzato scdb.info, gli autovelox fissi sulle strade lecchesi sono una quarantina. Nel capoluogo non sono presenti al momento simili dispositivi poiché l’amministrazione, d’intesa con la Polizia Locale, ha da tempo scelto di utilizzare i telelaser per il controllo della velocità. Anche qualora il blackout fosse scongiurato, rimarrebbe da risolvere la questione approvazione-omologazione degli autovelox. Nell’aprile 2024, infatti, una sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che le multe elevate da dispositivi approvati ma non omologati sono nulle e quindi potrebbero essere oggetto di ricorso da parte di chi le riceve.
«Fare questi ricorsi non è semplice. Bisogna prendere un avvocato. In ogni caso, manterrei gli autovelox in funzione e poi troverei il modo per omologarli», osserva Riva. Come confermato dalla Provincia di Lecco e da Anas nelle scorse settimane, il problema approvazione-omologazione ha bloccato per ora lo sviluppo di quel progetto sulla sicurezza stradale a cui sta lavorando da tempo il comitato tecnico della Prefettura di Lecco.
Tra le iniziative di cui si è discusso c’è anche l’inserimento di tutor nel tunnel del monte Barro e nell’attraversamento della ss36 sotto la città di Lecco. Questo sistema si compone di due portali e misura il tempo di percorrenza tra l’inizio e la fine di un dato tratto di strada. Il software procede poi a calcolare la velocità media dividendo la lunghezza del tratto per il tempo medio impiegato. Se il valore è inferiore al limite di velocità su quella strada viene cancellato, se invece è superiore i dati sono inviati alla Polizia Stradale, la quale poi si occupa delle sanzioni. Multe che, però, rischiano di essere nulle così come quelle degli autovelox finché non verrà chiarita la questione approvazione-omologazione.
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