Calcio Lecco: per Minadeo la rosa è completa, ma i dubbi restano

Il direttore sportivo Minadeo ribadisce che la squadra è coperta in ogni reparto. Ma, dietro ai titolari, le alternative convincono solo a centrocampo. Valente chiede pazienza: «Serve tempo per far crescere i giovani»

Lecco

Nessun buco, nessuna falla nel vascello bluceleste. Per Antonio Minadeo, direttore sportivo del Lecco, la rosa è completa in ogni reparto. Abbiamo provato a ipotizzare la mancanza di un sostituto per Sipos o, soprattutto, per una seconda punta come Galeandro. Oppure l’assenza di un braccetto sinistro, nel caso Ferrini fosse squalificato. Data per scontata l’abbondanza a centrocampo, la rosa del Lecco sembra completa anche negli altri reparti. Ma è davvero così?

Dal punto di vista meramente numerico, sì: ha ragione Minadeo. Mancasse Leon Sipos, ci sarebbero Anas Alaoui e Frederic Ndongue. Mancasse Galeandro, in un reparto a due che finora non è mai stato schierato (Valente ha sempre optato per il 3-4-2-1 o il 3-4-3), ci sarebbero Furrer o lo stesso Alaoui. In difesa, nel ruolo di centrale, ci sono Battistini, Marrone e Tanco. Come braccetto destro Tanco e Battistini, mentre al posto di Ferrini il giovane Romani – definito da Minadeo una «promessa che la Fiorentina voleva valorizzare». A sinistra può adattarsi Kritta, che già lo scorso campionato ha ricoperto quel ruolo, o Rizzo, che lo ha fatto più volte.

Tutto a posto, dunque. Ma solo sulla carta. Perché se è vero che il segreto di questa squadra, finora, sono stati i cambi – ovvero la possibilità di dare fiato ai titolari – resta il dubbio su come sostituire i titolari dall’inizio, nel caso non fossero disponibili. Davvero Alaoui riuscirebbe a fare il vice Sipos dal 1’? E così pure Furrer al posto di Galeandro o Romani al posto di Ferrini? Ecco il nodo. Il Lecco ha bisogno di tempo: serve che i giovani, per ora nascosti dietro le «prime firme», crescano ancora. E serviranno parecchie giornate. Per questo la vittoria con la Dolomiti è stata importante e lo sarà ancora di più continuare la striscia positiva (anche un pareggio può servire): così Mihali, Anastasini, Alaoui, Ndongue, Rizzo, Romani e chi deve ritrovare la forma (su tutti Voltan) potranno mettersi al pari dei compagni più pronti.

Con un’importante eccezione: il centrocampo. È l’unico reparto in cui, tolto Zanellato, chiunque giochi dà garanzie. Mallamo, Metlika e Bonaiti sono tre centrali di qualità e con attitudini diverse, in grado di offrire sempre un buon contributo. Qualche incertezza in più sugli esterni, dove Valente può scegliere tra Kritta, Rizzo, Pellegrino, Anastasini, Mihali e Lovisa. Giovani in gran parte inesperti (tranne Lovisa, che però in Italia non ha mai giocato), ma comunque opzioni valide.

Insomma, le parole di Minadeo sulla completezza della rosa vanno prese con le pinze. Non sono bugie, ma semplicemente la fotografia di un gruppo che deve avere la fortuna – e la bravura – di restare competitivo finché tutte le tessere del puzzle non saranno al loro posto. Per questo Valente ha chiesto pazienza ai tifosi. E per questo il Lecco non è ancora al livello delle squadre da primissimi posti: quelle hanno una panchina già oggi di sicuro affidamento, costruita su certezze e non scommesse. Detto ciò, non è detto che le altre, anche quelle che hanno investito su «certezze», siano realmente migliori del Lecco. Ma questo, appunto, è tutto da dimostrare.

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