Caos sul bus serale Lecco–Sondrio: donna insulta autista e passeggeri
Nuovi disordini sulla corsa sostitutiva delle 22.06 che hanno costretto l’autista a fermarsi a Dorio. Decisivo l’intervento della Polizia stradale, mentre la Fit Cisl denuncia: «Situazione segnalata molte volte, ma nulla è cambiato»
Lecco - Sondrio
Ancora problemi sull’autobus che, ogni sera, parte alle 22.06 dal piazzale della stazione di Lecco per raggiungere Sondrio come corsa sostitutiva fissa del treno. Già in passato abbiamo dato conto di episodi limite su questa tratta, con tanto di intervento delle forze dell’ordine, resosi necessario anche domenica scorsa.
A riferire l’accaduto è Claudio Porta, referente della Fit Cisl di Sondrio e a sua volta autista di autobus, che ha raccolto la testimonianza di un collega in servizio quella sera per conto della ditta di autotrasporto Gavazzi di Talamona. «Il collega si è anche recato, martedì, nella caserma della Polizia stradale di Bellano per riferire l’accaduto, riservandosi il diritto di querela» dice Porta.
In base al racconto dell’autista, il viaggio era partito bene da Lecco, senza alcun problema, fino all’arrivo alla fermata di Bellano, sulla provinciale 72, dove è salita una donna. «Era vestita con pantaloni in pelle lucida e un maglione bianco e nero — racconta — ed era diretta a Sondrio. Poco dopo, però, ha iniziato a importunare gli altri viaggiatori e a rivolgere loro insulti. Si è fatta prestare il cellulare da un ragazzo per telefonare; poi, quando il giovane è sceso a Dervio, ha cominciato a disturbare altri passeggeri. Finché, piano piano, si è avvicinata a me e si è seduta nel posto davanti, alla mia destra. Le è caduta una cuffietta negli scalini del pullman: si è alzata ed è scesa per raccoglierla. Quando l’ho invitata a sedersi, perché per ragioni di sicurezza non potevamo restare fermi in quel punto, ha iniziato a insultarmi pesantemente. Ho dovuto fermarmi a Dorio per farla scendere dall’autobus».
L’autista ha aperto la porta posteriore per far scendere la donna, che però non ne voleva sapere. Un passeggero si è offerto di chiamare i carabinieri su richiesta dell’autista, ma prima del loro arrivo è intervenuta una pattuglia della Polizia stradale. Poco prima, gli agenti avevano incrociato il pullman e l’autista aveva lampeggiato insistentemente con i fari, segnalando una situazione anomala. Hanno quindi fatto dietrofront, seguito il mezzo e convinto la donna a scendere e a seguirli. «Diciotto minuti ci sono voluti per farla scendere dal mezzo» assicura l’autista.
«I colleghi non ne possono più di questa situazione: l’abbiamo segnalata tante volte, ma non è cambiato nulla — denuncia il sindacalista Claudio Porta —. Un plauso va alla pattuglia della Stradale, sollecita e professionale, e al viaggiatore che ha chiamato i carabinieri e ha supportato il collega. La donna in questione pare fosse la truffatrice seriale di alberghi e ristoranti».
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