
Cronaca / Lecco città
Mercoledì 16 Luglio 2025
Caso Riello, ancora nessun acquirente: sindacati in allerta
Al tavolo ministeriale del 15 luglio Carrier ha confermato l’avvio della fase esplorativa per la cessione di Riello, annunciando l’advisor Bank of America ma senza fornire nomi di potenziali compratori. Sindacati preoccupati: «Nessuna chiarezza, occupazione a rischio anche nell’indotto lecchese»
Lecco
Nuovo Tavolo di monitoraggio ministeriale ieri, 15 luglio, a Roma nella sede del Mimit (il ministero delle Imprese e del Made in Italy) per il caso Riello, marchio italiano della climatizzazione che il Gruppo proprietario, il colosso statunitense Carrier Global Corporation, ha annunciato di voler vendere dandone comunicazione a inizio maggio alle Rsu e ai dipendenti.
Al tavolo con la parte sindacale (Fiom, Fim, Uilm) c’era la rappresentanza del ministero con Gian Piero Castano e quella di Carrier guidata dall’ad Wissem Rachdi. In estrema sintesi, ad oggi non ci sono nomi di potenziali acquirenti, la fase esplorativa è in corso e durante la riunione è stato annunciato l’advisor, Bank of America.
«A seguito di una revisione del proprio portafoglio, Carrier intende cedere l’intera attività globale di Riello, compresi i marchi Riello, Beretta, Vokèra e Sylber, nonché le attività commerciali, di ricerca e sviluppo e di produzione»: così il Gruppo leader mondiale di sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento informava il 7 maggio con una cascata di email i dipendenti, il giorno dopo aver inviato una comunicazione riservata alle rappresentanze sindacali.
Riello ha ordini e lavoro ma per Carrier si tratta ormai di una produzione matura di caldaie a gas considerate non strategiche dal Gruppo statunitense impegnato in produzioni per la transizione ecologica, come mostra anche l’acquisizione dell’azienda Viessman specializzata in tecnologie elettriche e nelle pompe di calore.
Ora in gioco ci sono le richieste di garanzie continuità occupazionale e produttiva che arrivano dai sindacati per un’operazione che impatta su una realtà che in Italia ha 660 dipendenti (1.300 compreso l’estero), di cui 150 nella sede lecchese. La cessione inoltre avrebbe conseguenze anche su 18 aziende locali dell’indotto.
Gabriella Trogu (segretaria generale della Uilm di Lecco) e Denis Milan, responsabile territoriale Fim Cisl Lecco riferiscono che «durante l’incontro le parti sociali hanno manifestato forti perplessità e preoccupazioni in termini di possibile riassetto societario e dei perimetri occupazionali. Ancora più preoccupante l’atteggiamento dimostrato dall’azienda che ha definito la sua strategia ’stand alone’ in netto contrasto con il percorso di trasparenza avviato al ministero, evitando completamente la discussione, nonostante le sollecitazioni delle parti sociali e del ministero. Emblematiche poi le parole dell’attuale Cfo di Riello SpA.: ’stiamo preparando la sposa per il matrimonio’».
Circa il prossimo tavolo previsto a fine mese a Lecco le due sindacaliste si aspettano «che la direzione aziendale partecipi in presenza e non “da remoto” come ha fatto nell’incontro di oggi. Un gesto che darebbe credibilità e sostenibilità al progetto Riello. Qualora l’operazione di cessione non vada a buon fine, le ricadute sul territorio lecchese sarebbero enormi soprattutto in termini occupazionali non solo per i lavoratori direttamente coinvolti ma anche per quelli di tutti il settore termotecnico»..
Da oltre un paio di mesi il monitoraggio si è attivato sui due fronti nazionale e territoriale. A Lecco è programmato per il 30 luglio un nuovo incontro nella sede dell’ente provinciale allo scopo di tenere alta l’attenzione sull’occupazione dopo il primo incontro dello scorso 30 giugno, con la partecipazione dei sindacati (Fim, Fiom e Uilm) e delle rappresentanze della Provincia e del Comune. Al ministero il prossimo incontro è fissato al 22 settembre. «Ci auguriamo – concludono Trogu e Milan – che Carrier possa essere in grado di fornire dati precisi sul percorso di vendita».
© RIPRODUZIONE RISERVATA