
Cronaca / Lecco città
Martedì 30 Settembre 2025
Caso Riello, nulla di fatto al Tavolo provinciale
Al vertice di lunedì scorso a Lecco, l’azienda non ha fornito risposte sulla vendita del Gruppo né sui tempi della due diligence. Sindacati in attesa: restano in bilico 1.300 lavoratori, di cui 150 a Lecco
Lecco
Nulla di fatto al Tavolo provinciale di lunedì scorso sul caso Riello. Provincia, Comune e parti sociali hanno confermato l’incontro fissato per il 29 settembre, durante il quale però l’azienda ha ripetuto quanto già emerso al tavolo romano del 22 settembre al Ministero delle Imprese e del Made in Italy: Riello non è pronta a dare risposte sui tempi di vendita dell’intero Gruppo, come deciso dalla multinazionale proprietaria Carrier.
Dopo aver comunicato in un precedente incontro a Roma che Bank of America sarebbe stata l’advisor dell’operazione, l’azienda ha precisato che l’incarico non è ancora stato assegnato, né ci sono notizie sugli annunciati potenziali acquirenti. In definitiva, massima incertezza su un’operazione delicata: la scorsa primavera Carrier aveva annunciato la decisione di «cedere l’intera attività globale di Riello, compresi i marchi Riello, Beretta, Vokèra e Sylber, nonché le attività commerciali, di ricerca e sviluppo e di produzione». In gioco ci sono 1.300 posti di lavoro, di cui 150 nella sede lecchese dedicata a ricerca e sviluppo, senza certezze sul futuro.
Nelle scorse settimane i sindacati hanno ribadito all’azienda l’importanza strategica della sede di via Risorgimento «per le elevate competenze professionali e per il patrimonio di know-how dei lavoratori, frutto di una lunga esperienza e di un’elevata specializzazione, nonché punto di riferimento industriale e occupazionale del nostro territorio».
Le ragioni della vendita risiedono nella strategia di Carrier di investire nella transizione ecologica, ritenendo la produzione di caldaie a gas di Riello sovrapponibile a quella di Viessmann, altro marchio del gruppo tedesco considerato più competitivo sulla “green transition”.
All’incontro in Provincia hanno partecipato il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, il consigliere provinciale Antonio Pasquini, Matteo Sironi (Centri per l’impiego e servizi al lavoro), il capo delle Risorse umane di Riello Angelo Redaelli, Giuseppe Cantatore (Fiom Cgil), Denise Milan (Fim-Cisl) e Gabriella Trogu (Uilm-Uil). Nessun commento sull’esito dell’incontro da parte dei sindacati, che ora guardano al prossimo Tavolo organizzato a Roma, nella sede del Mimit, il 22 ottobre.
Intanto, nella sede lecchese – dove le attività appaiono ridotte al minimo – gli stipendi vengono regolarmente corrisposti e non si profilano richieste di cassa integrazione. Riello resta infatti un gruppo industriale con ordini e lavoro per circa 500 milioni di euro annui, realizzati per il 90% in Europa. Resta da capire se entro un mese l’azienda sarà pronta a presentare le risposte attese sulla due diligence, l’indagine approfondita sui profili finanziari, patrimoniali e commerciali che avrebbe dovuto essere pronta già ad agosto, utile a definire il valore reale da proporre sul mercato ai potenziali acquirenti.
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