Cronaca / Lecco città
Venerdì 07 Novembre 2025
Centrale al Caleotto: «I conti non tornano»
I consiglieri Valsecchi e Cesana: «Ci sono incongruenze nello studio preliminare. Vanno riesaminati i numeri»
Lecco
Sospendere l’efficacia esecutiva della delibera di consiglio del 29 settembre con cui è stata approvata la variante urbanistica necessaria per realizzare la centrale termica cogenerativa al Caleotto. È questa la richiesta principale contenuta nell’ordine del giorno depositato a palazzo Bovara da Lorella Cesana e da Corrado Valsecchi, esponenti rispettivamente di Lecco ideale e Gruppo per Lecco.
Alla base di questa richiesta ci sono alcune gravi incongruenze nello studio preliminare ambientale redatto dalla società di ingegneria Tecno Habitat nel marzo 2024. Ad evidenziarle è stata una relazione sviluppata dall’ingegnere Giacomo Mainetti con l’aiuto del professor Giuseppe Zollino. Due le osservazioni: c’è un errore nella conversione delle unità di misura durante il calcolo del livello attuale di emissioni, moltiplicato «per mille» in modo del tutto errato; non sono indicate le fonti dei dati utilizzati per calcolare il livello attuale di emissioni, che tra l’altro risulta diverso da quello riportato sul sito di Arpa.
«Qualcuno – ha osservato Mainetti – deve rifare questo lavoro. Deve prendere i dati seriamente e con trasparenza e venire a dirci se le grandi caldaie del Caleotto inquineranno di più o di meno, e di quanto, rispetto alla situazione attuale». Proprio la necessità di maggiore trasparenza verso i cittadini è stato il motore alla base della richiesta dei due consiglieri comunali. «Noi non siamo contro il teleriscaldamento in quanto tale – ha osservato Corrado Valsecchi –. Chiediamo però alle istituzioni di rifare l’istruttoria sul progetto della centrale visti gli errori e le incongruenze emersi. I cittadini sono stati tenuti all’oscuro di tutto e dobbiamo loro maggiore trasparenza e verità. Qualora ci fossero dei ricorsi al Tar da parte dei cittadini contro l’autorizzazione unica ambientale, si rischia di non essere più in grado di rispettare i tempi legati ai finanziamenti pubblici della rete del teleriscaldamento. Se finisce che bisogna restituire i soldi, chi paga?».
Prima di quest’ordine del giorno, i due consiglieri avevano già inoltrato a Provincia, l’ente titolare del procedimento di autorizzazione unica ambientale per la centrale, Regione, l’ente che ha scelto di non sottoporre il progetto a valutazione di impatto ambientale, e Comune di Lecco un’istanza per sospendere l’intera procedura. Secondo quanto è dato sapere, i 180 giorni previsti da normativa per il completamento della procedura di rilascio dell’autorizzazione unica ambientale scadono il 18 novembre. «Certamente c’è stata una carenza nella catena di controllo a tutela dei cittadini – ha aggiunto Lorella Cesana –. Se la Provincia emetterà l’autorizzazione, la centrale si farà e il referendum non servirà a niente. Se si sospende l’iter autorizzativo, allora il referendum serve. Penso sia assolutamente opportuno dare voce alla cittadinanza. Per altro, la centrale di cogenerazione non deve essere messa per forza al Caleotto ma può essere posizionata in un altro luogo».
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