
Cronaca / Lecco città
Lunedì 13 Ottobre 2025
Da Lecco la voce di Mariela Magallanes: «Il Nobel a Machado è per tutti i venezuelani»
La deputata venezuelana in esilio a Lecco dal 2019 commenta il Nobel per la pace assegnato a Maria Corina Machado, leader dell’opposizione al regime di Maduro. «Un riconoscimento al coraggio di chi lotta per la libertà e la democrazia»
Lecco
«Questo Nobel è un premio per tutti i venezuelani che vogliono vivere in democrazia».
Mariela Magallanes, classe 1972, è una deputata dell’assemblea nazionale venezuelana in esilio a Lecco dal 2019. Vive a Pescate insieme al figlio ventiquattrenne Alessandro Longoni. È stato proprio lui a comunicare alla madre la notizia dell’assegnazione del premio Nobel per la pace a Maria Corina Machado, leader dell’opposizione al regime di Nicolas Maduro.
«Maria Corina Machado è una collega di lavoro e di lotta e per me è un piacere e un orgoglio conoscerla – racconta Magallanes –. L’ho incontrata l’ultima volta in Venezuela nel 2023, poco dopo la sua vittoria alle primarie, quando il 93% dei venezuelani l’ha scelta come candidata per le elezioni politiche contro il regime di Maduro».
Mariela Magallanes ha preso parte ai negoziati che hanno portato all’accordo di Barbados, in base al quale a luglio dello scorso anno si sono svolte le elezioni politiche. Nonostante l’esito delle primarie, a Maria Corina Machado non è stato permesso di candidarsi.
«È stato impedito di votare agli oltre quattro milioni di venezuelani che vivono all’estero – sottolinea la deputata –. Maria Corina Machado ed Edmundo Gonzalez hanno fatto una campagna elettorale ammirabile ed Edmundo Gonzalez ha vinto con oltre il 70% dei voti. Ma al regime di Maduro non interessa lasciare il potere. A differenza nostra, non ha mai fornito le prove della sua vittoria alle elezioni e non è riconosciuto dalla comunità internazionale come presidente. Con questo Nobel ora Maria Corina Machado diventa un’interlocutrice ancora più qualificata per la comunità internazionale come leader di un Paese che nutre il desiderio di cambiare e sta lottando per questo».
Nelle ore successive all’assegnazione del premio, Machado è stata accusata di aver preso posizioni militariste, compresa la richiesta agli Stati Uniti di invadere il Paese.
«Abbiamo vinto le elezioni – precisa Magallanes – perché vogliamo un cambio pacifico e democratico di un regime che oggi sta facendo di tutto per rimanere al potere. Il comitato per il Nobel ha considerato la costanza e la determinazione di Maria Corina Machado e del movimento che guida nel difendere il diritto dei venezuelani di vivere in libertà e in democrazia».
L’auspicio della deputata è che Maduro, «leader di un regime narco-criminale simile a un cartello della droga», decida presto di lasciare il potere.
«A quel punto sarà tornata la democrazia e si potrà avviare la ricostruzione del Paese – evidenzia Magallanes –. C’è tanto lavoro da fare. La situazione sociale, politica ed economica in Venezuela è insostenibile. Non c’è una famiglia che non conosca un prigioniero politico. Sindacalisti, giovani, donne, leader sociali, minorenni sono stati perseguitati e incarcerati dal regime solo per aver manifestato il loro desiderio di vivere in uno Stato libero e democratico. Famiglie intere sono dovute scappare dal Paese».
Tra queste famiglie c’è anche quella di Mariela Magallanes. Il marito, italiano, è morto lo scorso anno.
«Spero – conclude la deputata – di poter tornare presto in Venezuela, anche se l’Italia è casa mia. Mi sento molto integrata in questa società e in questo Paese che mi ha dato tanto. Il Parlamento mi ha aperto più volte le sue porte come rappresentante dell’assemblea nazionale venezuelana. Quando è stato assegnato il Nobel a Maria Corina Machado, tanti amici italiani mi hanno scritto per condividere questa gioia. Sono molto fiera della lotta che stiamo portando avanti per la democrazia in Venezuela».
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