Fuochi d’artificio: a Lecco si guarda al cielo… stretti

Tra l’area ancora occupata dalla ruota panoramica e il cantiere del nuovo waterfront, lo spazio per assistere allo spettacolo pirotecnico di domenica 29 giugno sarà ridotto. L’amministrazione comunale al lavoro per garantire sicurezza e ordine pubblico: attesi dodicimila spettatori

Lecco

Per assistere allo spettacolo pirotecnico domenica sera sarà necessario stringersi un po’ perché lo spazio a disposizione sul lungolago sarà molto meno del solito. Da un lato, la zona intorno al monumento dei caduti in Riva martiri delle foibe potrebbe essere ancora occupata dalla ruota panoramica. Come confermato ieri dal sindaco Mauro Gattinoni, i tempi del dissequestro dell’area, già richiesto dal proprietario dell’attrazione, e di pulizia dipendono da quanto servirà ai tecnici nominati dalla procura per completare l’istruttoria tecnica sullo stato di fatto. Qualora la perizia fosse ultimata in tempi rapidi, il proprietario della ruota ritiene di poter liberare il sito in un paio di giorni ma ad oggi non è dato sapere se l’area sarà resa di nuovo fruibile in tempo per i fuochi d’artificio che chiuderanno come da tradizione la festa del lago e della montagna prevista domenica 29 giugno. Qualora ciò non dovesse accadere, come sottolineato sempre Gattinoni, l’area dovrà essere perimetrata con transenne e barriere, cosa che ridurrà ulteriormente lo spazio a disposizione di chi arriverà per ammirare i fuochi. Dall’altro lato, c’è il cantiere per il nuovo waterfront.

«Il tratto tra l’imbarcadero e piazza Stoppani – spiega l’assessore ai lavori pubblici Maria Sacchi – sarà riaperto entro metà luglio. Manca la segnaletica e dev’essere ultimato il porfido nella zona prima occupata dal platano che è stato rimosso. In generale il cantiere procede secondo il cronoprogramma. Sono già state realizzate anche le prime castellane, manca solo la finitura dell’asfalto nel tratto di strada dove sono state collocate». Per quest’anno, quindi, niente lungolago strapieno di persone con il naso all’insù tra il Monumento dei caduti e piazza Stoppani. Invece di un’istantanea classica dell’estate lecchese si prospetta un importante sfida per la gestione dei flussi pedonali e viabilistici, nonché in generale per l’ordine pubblico, visto che, come ricordato in più occasioni dalla stessa amministrazione, lo spettacolo pirotecnico attrae in media dodicimila persone.

Uno dei rischi da scongiurare, per esempio, sarà il ripetersi di una dinamica già verificatasi nelle ultime settimane, quando alcuni turisti hanno aperto le transenne e hanno passeggiato lungo il tratto di lungolago tra l’imbarcadero e piazza Stoppani nonostante sia ancora, di fatto, un’area di cantiere. Chi vorrà ammirare i fuochi all’ombra del Resegone, pertanto, dovrà fermarsi necessariamente tra l’imbarcadero e il tratto di Riva martiri delle foibe precedente a dove oggi giace la ruota, qualora quest’ultima area non venga sgomberata in tempo. Benché in misura di gran lunga minore, per altro, un problema simile si pone anche per il principale momento previsto nel pomeriggio di domenica: la processione delle lucie e la benedizione del lago, che dovrebbe svolgersi a partire dalle 17.45 dopo la fine della messa nella basilica di San Nicolò. Ogni anno decine di persone assistono alla celebrazione da piazza Stoppani osservando il prevosto salire su una lucia e poi benedire la statua di San Nicolò. Quest’anno non potrà essere così e turisti e lecchesi dovranno osservare da lontano la benedizione del lago, che tra l’altro sarà la prima per don Bortolo Uberti, arrivato all’ombra del Resegone l’autunno scorso.

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