
Cronaca / Lecco città
Venerdì 15 Novembre 2024
I comitati pendolari: «Nessun taglio alle corse senza un confronto. La scusa dei treni vecchi non esiste più»
Lecco
«In questi giorni stanno circolando notizie allarmanti circa il futuro prossimo del servizio ferroviario regionale in Lombardia. Articoli di cronaca sempre più insistentemente parlano infatti di una riduzione di circa il 10% della produzione di servizi ferroviari, il tutto condito da riduzione delle fermate, allungamento dei tempi di percorrenza e dirottamento degli attestamenti nel nodo di Milano in stazioni periferiche».
Inizia così la lettera firmata dai comitati dei pendolari di Lecco, Como, Bergamasca, Besanino, Milano e delle principali linee lombarde. Esprimendo la preoccupazione per la possibili diminuzione delle corse come risposta a ritardi e guasti. «Esattamente come nel 2018, quando il pretesto era il materiale rotabile vecchio che non ce la faceva più e pertanto si doveva togliere una parte dei treni vetusti che, con i loro guasti, intasavano la rete- spiega il portavoce Giorgio Dahò-. A distanza di sei anni, la scusa dei treni vecchi non esiste più perché sono stati quasi totalmente sostituiti da treni nuovissimi acquistati con un imponente e lodevole, ma si direbbe inutile, sforzo finanziario di Regione Lombardia.
Ora la giustificazione sarebbe l’eccessivo numero di treni circolanti, eppure, ad esempio, il Passante è, ancora oggi, utilizzato solamente al 60% della capacità dichiarata, mentre non è neppure cresciuto il numero complessivo delle corse. Mentre solo un anno fa Trenord ha firmato, in veste di fornitore, un Contratto di Servizio che prevede addirittura un incremento del 25% in 10 anni, adesso i treni, che dovrebbero aumentare progressivamente di numero, sono diventati improvvisamente troppi».
Sotto accusa anche la durata delle corse. «Si cerca continuamente di “allungare il brodo” aumentando i tempi di percorrenza che a suo tempo erano stati tracciati per locomotive prodotte negli anni ’60- prosegue Dahò-. Oggi sostituite da treni nuovi, più performanti e con maggiore accelerazione e circolano su una rete che è oggetto, sia su rete RFI che di Ferrovie Nord, di incessanti “potenziamenti infrastrutturali”. Potenziamenti che costano, tra l’altro, montagne di soldi allo Stato, nonché disagi e tempo perso per i pendolari. Sia ben chiaro che gli utenti ed i pendolari, che già nei prossimi mesi saranno chiamati a soffrire lacrime e sangue per una concentrazione di cantieri che peraltro, con maggiore avvedutezza, si potrebbe evitare, non sono disposti ad accettare tagli, “razionalizzazioni” o “cuscinetti” che dir si voglia».
Poi l’affondo. «Invitiamo Regione Lombardia al pieno rispetto della legge 6/ 2012 che impone il coinvolgimento degli utenti e dei rappresentanti dei viaggiatori prima di procedere alle modifiche della programmazione degli orari dei servizi ferroviari. E’ necessario vengano convocando urgentemente i tavoli di confronto su questi temi».
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