Cronaca / Lecco città
Venerdì 21 Novembre 2025
Il dg Trivelli: «Capisco tutto. Ma se dovessi farmi operare, sceglierei l’attuale primario»
«Se il reparto c’è, il merito è di Vertemati. Nel concorso non è stato ostacolato. Parla il verdetto di una commissione di esperti»:
Lecco
Comprende tutto, il direttore generale dell’Asst di Lecco Marco Trivelli. Comprende l’affetto e la benevolenza verso il dottor Giuseppe Vertemati. E si unisce al coro di persone che manifestano la stima per questo specialista. Ma non può accettare il pensiero che la scelta del nuovo primario della Struttura Complessa di Chirurgia Toracica, mai esistita prima a Lecco, sia stata superficiale o, peggio, pilotata da dinamiche che nulla hanno a che fare con la competenza e la conoscenza medica.
«La commissione è composta da tre primari di chirurgia toracica delle specialità lombarde e di fuori regione, estratti dall’albo nazionale. Ed è l’unica che sceglie, in maniera incontestabile. Il parere della commissione è vincolante e non c’è possibilità di nomina. Non posso scegliere nessuna terna, oramai dal 2022. Inoltre, questa commissione era capitanata dal direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Toracica dell’Istituto Nazionale dei Tumori, per cui non ci sono dubbi sul valore della commissione da lui presieduta. Tipo di incarichi acquisiti in carriera e casistica chirurgica, oltre alla prova orale, sono i tre principali criteri di scelta. E su questi non ci sono dubbi».
È passata l’idea, però, che Vertemati sia stato ostacolato. «Al contrario: avremmo dovuto espletare le procedure concorsuali a settembre. Ma, invece, con la determina 941 del 5 novembre scorso abbiamo ritardato il concorso perché abbiamo voluto ovviare a un errore di vent’anni fa: Vertemati figurava come chirurgo generico e non toracico, cosa che gli avrebbe impedito di partecipare al concorso. Siamo risaliti fino al 2003 della carriera del dottore e abbiamo posto rimedio a un errore di comunicazione tra l’ente da cui allora Vertemati proveniva e l’allora azienda ospedaliera di Lecco. Abbiamo voluto che Vertemati partecipasse per l’enorme rispetto che abbiamo nei suoi confronti».
E Trivelli non ha nessun dubbio che la scelta sia stata corretta: «Se dovessi farmi operare per tumore al polmone, mi farei operare dal dottor Paolo Scanagatta che è professionista di altissimo livello e che soddisfa pienamente i bisogni della nuova Chirurgia Toracica che Lecco sta cercando di costruire».
Naturalmente Trivelli non è immune alla marea montante di proteste e sente anch’egli la montagna di affetto che si sta riversando su Vertemati: «Anche io sento il fascino e l’ammirazione per la professionalità, la sensibilità medica e umana del dottor Vertemati che apprezzo e ho sempre apprezzato e che speriamo possa essere sempre un plus di questa struttura. Ma qui stiamo cercando di costruire qualcosa di completamente nuovo: avremo per la prima volta la struttura complessa di Chirurgia Toracica che sono pochissime in Lombardia, appena dodici. Noi siamo riusciti a proporre ed ottenere questa specialità che va a completare il quadro delle altissime specialità che vanno a qualificare un Dea di II Livello: la chirurgia toracica, la neurochirurgia e la cardiochirurgia. È sicuramente merito di Vertemati aver costruito il presente della chirurgia toracica, che prima a Lecco non c’era. Ora vogliamo puntare a una progettualità più ampia che riguarda la cura a tutto tondo delle malattie respiratorie: abbiamo assunto quattro pneumologi di medicina interna a Lecco, abbiamo preso il secondo robot chirurgico, sosteniamo e sosterremo l’Inrca (la Pneumologia di Merate) e stiamo trattando l’internalizzazione della semi-intensiva respiratoria (oggi a Merate gestita da Inrca) per sviluppare una cura del polmone a 360 gradi. Stiamo traguardando un grande obiettivo».
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