Incendio doloso all’ex tribunale di Lecco: paura nella notte, residenti esasperati

Appiccato un incendio nella notte all’interno del cantiere dell’ex tribunale di Palazzo Cereghini. Grazie al pronto allarme di alcuni passanti, l’intervento dei Vigili del Fuoco ha evitato conseguenze più gravi

Lecco

Dato alle fiamme. All’interno del cantiere del vecchio tribunale, al primo e secondo piano di Palazzo Cereghini, è stato dato alle fiamme un pavimento, con materiale di risulta, da ignoti. Un incendio che avrebbe potuto avere anche gravi conseguenze se si fosse propagato a tutto il palazzo. Le fiamme, alte due metri, non si sono rivelate così pericolose perché, fortunatamente, intorno alle 23 della notte tra venerdì e sabato, degli avventori di alcuni locali pubblici hanno dato subito l’allarme vedendo, dalle finestre stranamente illuminate dell’ex tribunale. I Vigili del Fuoco sono intervenuti con una autobotte e una macchina e, pur non riuscendo a entrare per la presenza di sconosciuti, poi descritti da chi li ha visti fuggire come “maranza”, o comunque giovani, italiani o meno, di origine nordafricane, sono riusciti a isolare l’incendio.

Dopo di che sul posto si è portata una pattuglia della Polizia Locale e una del reparto Volanti della Questura di Lecco. Così, con l’aiuto delle forze dell’ordine, i Vigili del Fuoco hanno potuto concludere senza ulteriori sorprese l’intervento: “Questa è già la seconda volta che viene dato fuoco a qualcosa là dentro – ci spiega un imprenditore della zona che conosciamo ma non vuole apparire per timore di ritorsioni – ed è la seconda volta che i Vigili del Fuoco devono intervenire. D’altronde ragazzotti di ogni colore entrano abitualmente in quel palazzo abbandonato e fanno quel che vogliono, ogni giorno. Che poi ci scappi anche l’incendio è una conseguenza quasi scontata, visto che nessuno li ferma mai”. Anche questa volta pare proprio che non ci siano stati fermi né identificati, visto che i “benpensanti” se la sono data a gambe dal retro, ovvero dal davanti del palazzo, nella parte del cantiere che dà su via Cornelio. Divelte le recinzioni (pare da parecchio tempo), ragazzi, ma anche tossici, sbandati e senza tetto, vanno e vengono dal cantiere manco fosse un centro commerciale aperto H24.

L’esasperazione di residenti e commercianti di piazza Affari e che si affacciano su lungo lario Isonzo, non ha confini. Fino a quando piazza Affari non era che un cantiere a cielo aperto, con bande di giovani che vi si rifugiavano, specie sotto i portici, facendo i loro comodi, spesso sporcando, imbrattando, orinando, vomitando, urlando e picchiandosi, l’incubo era persistente. Ora è occasionale, ma altrettanto fastidioso. Anzi, frustrante. Perché se c’è una cosa che residenti, negozianti e persino forze dell’ordine dicono è che: “Oggi si risolve il problema ma domani è un altro giorno. Si ricomincia da capo”. Eppure una vigilanza del cantiere o renderne più difficile l’accesso, allevierebbe comunque il disagio. Almeno momentaneamente.

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