
Cronaca / Lecco città
Venerdì 30 Maggio 2025
Jonathan Suttner ringrazia Lecco: i cittadini salvarono suo padre nel 1943
Emozionante incontro in sala consiliare con il figlio del soldato sudafricano salvato dagli abitanti di Lecco durante la guerra. «Grazie per avermi permesso di nascere».
Lecco
Un incontro emozionante, in grado di riempire la sala consiliare del Comune di Lecco. L’occasione è stata l’arrivo in Italia di Jonathan Suttner. Ai più il nome di questo piccolo e smilzo anziano sudafricano di origine ebraica non dirà quasi nulla. Lui è venuto a Lecco per ringraziare, perché è grazie agli abitanti della nostra città se ha potuto nascere. Nel 1943 un giovane artigliere sudafricano venne catturato in Africa e spedito, dopo varie peripezie, al campo n. 62 di Grumello, alle porte di Bergamo, da dove scappò l’8 settembre del 1943. Quel venticinquenne si chiamava Adolph Suttner, ed era il papà di Jonathan. Il soldato arrivò a Lecco nel novembre del 1943 e venne aiutato dalla generosità dei nostri concittadini: Antonio Gerosa Crotta, il dottor Nicola Manzella, Francesco Milano, Alessandro Costa, Francesco Bolis, ma soprattutto le quattro sorelle Villa, che lo nascosero nella loro casa del Garabuso. Grazie a Enzo Locatelli, Suttner potè tentare di valicare il confine e, pur se le cose non andarono proprio perfettamente, riuscì alla fine a salvarsi e tornare a casa, dove potè iniziare una vita felice e costruirsi una famiglia.
A oltre ottant’anni di distanza il figlio Jonathan è tornato a Lecco con sua moglie per dire grazie alle tante persone che erano presenti, molti eredi dei protagonisti di allora. L’incontro, organizzato dall’ANPI - con la collaborazione del Comune e del Sistema Museale Lecchese - ha commosso diverse persone.
«Oggi accogliamo Jonathan Suttner, il figlio di un ex prigioniero di guerra che, scappato dal campo di prigionia, è stato ospitato a Lecco dalla sorelle Villa e aiutato dalla rete lecchese che organizzava di espatri ad arrivare in Svizzera, salvandosi la vita - dichiara Angelo Di Battista dell’ANPI - abbiamo avuto contatti con un ricercatore inglese che ha sviluppato una ricerca su questo soldato, ha trovato il figlio e tramite lui abbiamo organizzato questo incontro per ricongiungere idealmente il passato col presente. Oggi arriveranno in Comune i parenti delle persone che hanno aiutato Suttner a raggiungere la Svizzera e quindi ci sarà questo ricongiungimento a distanza di anni»
Lo storico inglese citato da Di Battista è David Goldsworthy, un appassionato ricercatore che ha sviluppato un grande interessa per la storia delle quattro sorelle Villa, Caterina, Erminia, Carlotta e Angela. È proprio in una relazione scritta da una di esse, Caterina, che lo studioso ha scoperto per la prima volta il nome di Adolph Suttner. Con una lunga ricerca Goldsworthy ha prima trovato la tomba dell’ex soldato a Città del Capo e poi rintracciato gli eredi, che ora vivono in Australia. La sua tenacia ha permesso che si svolgesse l’emozionante incontro.
Da parte sua, Jonathan Suttner ha ringraziato tutte le persone presenti con poche e sentite parole, tradotte in diretta da Monica Coti Zelati. A fine incontro il sindaco Mauro Gattinoni ha consegnato al prezioso ospite il gagliardetto della città per sancire un’eterna amicizia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA