
Cronaca / Lecco città
Martedì 10 Giugno 2025
Lecco, albergo alle Meridiane: via libera condizionato alla cessione di spazi nelle torri al Politecnico o a una nuova Rsa.
È senza dubbio questa una delle previsioni più rilevanti all’interno del nuovo piano di governo del territorio. Non è ancora una certezza: i documenti, pubblicati sul sito di Regione Lombardia nell’ambito dell’iter di valutazione ambientale strategica, potranno subire importanti modifiche nell’ambito di una discussione pubblica che durerà mesi.
Lecco
La costruzione della quarta torre delle Meridiane di Lecco ad uso alberghiero condizionata alla cessione di spazi nelle torri B e C al Politecnico oppure ad una nuova Rsa.
È senza dubbio questa una delle previsioni più rilevanti all’interno del nuovo piano di governo del territorio. Non è ancora una certezza: i documenti, pubblicati sul sito di Regione Lombardia nell’ambito dell’iter di valutazione ambientale strategica, potranno subire importanti modifiche nell’ambito di una discussione pubblica che durerà mesi. Nonostante ciò, quella previsione delinea uno scenario molto significativo per il futuro della città. Era noto da mesi l’interesse della Quartz srl, proprietario del complesso costruito negli anni Novanta, verso l’ipotesi di realizzare la quarta torre e insediarvi un hotel di lusso. Se l’idea fosse concretizzata, il nuovo edificio diventerebbe la punta di diamante di un complessivo potenziamento dell’offerta alberghiera all’ombra del Resegone.
È chiaramente confermata anche nel nuovo Pgt la costruzione di un albergo con centro benessere nell’ambito della riqualificazione dell’ex villa Brick alle Caviate. L’attesa è per l’esito dell’istruttoria che i tecnici comunali stanno conducendo sul progetto presentato alcune settimane fa dal privato, nonché per il dialogo sullo stesso in corso con la Soprintendenza. Ancora da concretizzare, invece, le idee emerse negli scorsi mesi rispetto alla nascita di strutture alberghiere nell’ex Inpdap di via Aspromonte e nello stabile di piazza Diaz che un tempo ospitava il caffè Milano.
Nel nuovo Pgt, che dovrebbe passare per la prima volta in consiglio comunale a fine luglio, si fa riferimento ad un’altra ipotesi: una struttura ricettiva, oppure residenziale collettiva, nel quadro della riqualificazione dell’area di via Cimabue a Belledo dove un tempo sorgeva una cava. Più che a scopo turistico, questa nuova struttura ricettiva sarebbe da intendersi a servizio dell’ospedale, tanto è vero che verrebbe affiancata da un parcheggio al fine di liberare il fronte stradale di via Tonio da Belledo lungo il torrente.
Non si tratta di una riqualificazione facile: il piano prevede la redazione di un progetto di ingegneria naturalistica per il rimodellamento e il rimboschimento del versante; la rinaturalizzazione delle sponde del torrente Bione con la creazione di un percorso ciclopedonale; la realizzazione di una piantumazione densa verso il campo da calcio dell’oratorio. Per certi versi, è una situazione simile alle ex cave di Chiuso e di Maggianico in cui, oltre a edilizia residenziale, è prevista la possibilità di realizzare una Rsa.
In entrambe le schede relative a queste due aree, oltre al recupero ambientale, si pone particolare attenzione all’importanza di recuperare un numero sufficiente di parcheggi a servizio anche della comunità. C’è una terza area in cui è prevista la possibilità di realizzare una struttura socioassistenziale: l’ex Garabuso, posto ai margini del tessuto urbano consolidato e immerso in una zona ad alto valore naturalistico come le due ex cave e a differenza delle Meridiane. Come per l’area di via Cimabue, anche qui si prevede la rinaturalizzazione delle sponde del torrente, in questo caso il Caldone, con la creazione di un percorso ciclopedonale e un parcheggio pubblico.
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