Lecco, scontro legale sull’hub del trasporto pubblico locale

Il Comune fa ricorso al Tar contro la Regione. La famiglia Codega contesta l’esproprio dell’area per il nuovo passaggio pedonale..

Lecco

Stanno per aprirsi due nuovi scontri giudiziari sulla vicenda del nuovo hub del trasporto pubblico locale. Ieri il Comune di Lecco ha formalmente avviato l’iter per il ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro il decreto con cui, il 28 novembre, Regione Lombardia ha revocato i 14.6 milioni di euro assegnati a giugno per il progetto del nuovo hub. A questo proposito è stato affidato un incarico di assistenza legale da 40.800 euro all’avvocato milanese Umberto Fatigrossi. Appena possibile la famiglia Codega presenterà invece un ricorso contro l’esproprio dell’area di loro proprietà in via Castagnera, avviato dal Comune con l’approvazione della relativa delibera in consiglio lunedì sera. A confermarlo sono stati gli stessi residenti pochi minuti dopo l’approvazione del provvedimento. Come per l’esproprio dell’area verde di via Balicco, anche in questo caso sarà il Tribunale amministrativo regionale ad esprimersi sulla scelta di palazzo Bovara. Qualora l’area di via Castagnera entrasse nella disponibilità del Comune, lì verrebbe creato il passaggio pedonale necessario per collegare l’area di via Balicco, destinata a diventare uno dei tre poli del nuovo hub, e la stazione. «La proprietà – ha sottolineato il sindaco Mauro Gattinoni durante la discussione - è sacra tranne quando si pone in contrasto con la pubblica utilità. I proprietari non hanno onorato un impegno sottoscritto nel novembre 2024 in tempi utili a vantaggio della città, ovvero entro il 29 settembre 2025. Entro quella data si sarebbe dovuto dimostrare che il Comune di Lecco aveva titolarità di spendere i 14.6 milioni che Regione Lombardia aveva stanziato per l’hub. Questa inadempienza ci costringe ad attivare un percorso forzoso già notificato ai proprietari all’indomani della scadenza. Saremmo stati i primi ad essere felici se si fosse arrivati ad un accordo equo e legittimo nell’interesse reciproco». Lo scorso 11 dicembre Regione Lombardia ha riassegnato i 14.6 milioni di euro a Varese, Como e Monza. A non convincere le minoranze sono stati i motivi con cui il Comune ha giustificato la scelta di apporre un vincolo preordinato all’esproprio su un’area di 730 metri quadri per realizzare un passaggio pedonale. «Su questi 730 metri quadri – ha ricordato Lorella Cesana di Lecco ideale – insistono tre fabbricati, di cui uno andrà abbattuto. Non è vero che questa delibera non ha effetti economici: agli atti del Comune c’è una perizia asseverata che stabilisce un’indennità di esproprio di 134 mila euro. Ci sono poi tutti i costi relativi alla messa in opera di questo esproprio. Come si può dire che abbattere i fabbricati costa meno che sistemare i giardini?». Nel rispondere alle osservazioni formulate dai proprietari all’avvio del procedimento di esproprio, il Comune ha affermato che, essendo il primo tratto di via Castagnera già di proprietà comunale, realizzare il collegamento pedonale passando attraverso uno dei giardini privati delle ville vicine comporterebbe l’esproprio di aree più grandi e quindi costi maggiori. «Probabilmente via Castagnera in realtà è totalmente privata. Sono quasi cento metri. La proprietà non avrà nemmeno più il passo carraio. Non avete voluto cercare soluzioni alternative» ha ribadito la leghista Cinzia Bettega. Nonostante le dure critiche, la maggioranza ha votato a favore del provvedimento..

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