Lecco, brutale aggressione in centro: ferito un uomo di 40 anni

La vittima è stata colpita con calci e pugni da un gruppo di persone che gli hanno chiesto dei soldi. Frattura alla mandibola e prognosi di trenta giorni.

Lecco

Un cittadino di 40 anni, lecchese doc, malmenato con violenza per una tentata rapina andata male. Esito? Mandibola rotta, probabile necessità di un’operazione. E tanta paura, ma soprattutto tanta rabbia. «Non succederà nulla agli aggressori – ammette con grande disillusione la compagna del lecchese picchiato – Se anche saranno identificati, non credo capiterà nulla, viste le leggi che ci sono. Però di sicuro non si può andare avanti così».

R.R., queste le sue iniziali, stava passeggiando alle 21 di domenica sera di fronte alla Gelateria Grom, in pieno centro Lecco, in attesa che anche la sua compagna arrivasse ad accompagnarlo in questa piacevole camminata serale. Prima una tappa al distributore automatico di sigarette della tabaccheria Corti, poi l’attraversamento sulla sponda più bella del golfo lecchese. A un certo punto un giovane, descritto dalla vittima come di colore, lo avvicina e gli chiede dei soldi. Lui, vedendosi solo, prova una reazione, non intende cedere. «Vai a quel paese», dice al giovane. A quel punto scatta la violenza, non solo del giovane, ma anche di un manipolo di complici nascosti nel buio dei dintorni, pronti a intervenire nel caso ci fosse stato bisogno. A quel punto R.R. viene buttato a terra e colpito con grande crudeltà con calci e pugni, anche in volto.

Nel mentre, subito dopo l’aggressione, arriva la compagna e lo vede a terra. Spaventata, chiama subito il 112 e viene inviata in soccorso un’ambulanza. Refertato al Pronto Soccorso dell’ospedale Manzoni di Lecco, a R.R. viene diagnosticata una frattura alla mandibola e gli vengono assegnati trenta giorni di prognosi. Mercoledì la sfortunata vittima dell’aggressione e tentata rapina è andata al San Gerardo di Monza per una visita specialistica e probabilmente dovrà essere operata.

Sul posto anche due Volanti della Polizia che si trovavano a passare da quelle parti e hanno raccolto la prima testimonianza del malcapitato, invitato a sporgere denuncia per il fatto. Non ancora formalizzata, la denuncia verrà stesa in questi giorni, dopo che anche il quadro medico sarà delineato con maggior cura e soprattutto dopo che R.R. si sarà ripreso un po’ fisicamente, ma soprattutto psicologicamente: «A Lecco oramai non si può neanche andare a fumarsi una sigaretta alle nove di sera davanti al tramonto del nostro bellissimo lago», ammettono i suoi parenti, scioccati dall’accaduto e che si definiscono “schifati” dal degrado sempre più evidente in cui sta precipitando il nostro capoluogo. La sicurezza non è più un argomento che si tira fuori per scontri tra bande di ragazzini, o tra diverse etnie, o per risse tra ubriachi e senza tetto. Ormai in centro a Lecco avvengono anche episodi di delinquenza pura, altro che microcriminalità. Naturalmente, non essendoci denuncia, non c’è un’ipotesi di rapina impropria con lesioni lievi (non per l’entità, ma così le definisce la legge, a meno di danni permanenti, se con prognosi inferiore ai 40 giorni), ma il reato è grave e desta grande allarme sociale».

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