
Cronaca / Lecco città
Martedì 15 Luglio 2025
Lecco chiede i militari: via libera del consiglio all’operazione “Strade sicure”
Dibattito sulla sicurezza in provincia: anche il capoluogo si unisce ai territori del Meratese nella richiesta al Governo di invio dei militari. Approvata a larga maggioranza la mozione per attivare l’operazione “Strade sicure”, già sollecitata dal Prefetto Pomponio
Lecco
Prende forza la richiesta del territorio verso il governo per l’invio dei militari in Provincia di Lecco. Ai comuni del meratese che ospitano una stazione ferroviaria si è ora aggiunto il Comune di Lecco. Ieri sera, infatti, il consiglio comunale ha approvato a larga maggioranza una mozione presentata dalla leghista Cinzia Bettega con cui si impegna la giunta, tra le altre cose, a «considerare la richiesta di attivazione dell’operazione “Strade Sicure”, con militari impiegati laddove necessario a fini preventivi e di deterrenza, in coerenza con quanto suggerito dal Prefetto».
Il riferimento è alla riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica svoltasi lo scorso 26 giugno, durante la quale il Prefetto Sergio Pomponio aveva accettato di inviare al Ministero la richiesta per l’attivazione dell’operazione “Strade sicure”, ovvero l’invio di un contingente di militari a supporto dell’attuale di dispositivo di prevenzione. In ogni caso, aveva precisato Pomponio, l’iter di valutazione richiederà mesi e, pertanto, nella migliore delle ipotesi gli uomini delle Forze armate arriveranno concretamente solo la prossima primavera. A promuovere la necessità di un impiego dei militari erano stati innanzitutto comuni come Calolziocorte e Olgiate Molgora, secondo cui i militari sarebbero necessari in particolare per contrastare tutti quegli episodi di microcriminalità che avvengono nelle stazioni ferroviarie o nei loro dintorni, di modo da restituire un senso di sicurezza ai viaggiatori.
Il passo in avanti effettuato dal capoluogo, a guida centrosinistra a differenza dei due Comuni citati in precedenza, verso questa tesi segna un cambio di prospettiva all’interno di un dibattito che si sviluppa da molto tempo. Per mesi anche all’ombra del Resegone si era discusso sull’effettiva utilità di avere i militari nelle strade, con scambi di accuse tra il centrodestra, secondo cui la maggioranza sottovalutava e trascurava le preoccupazioni dei cittadini, e centrosinistra, secondo cui invece c’era in atto una strumentalizzazione di un problema che in realtà non era così grave. Ora, la prospettiva cambia in linea, forse, con il cambiamento che sta interessando la città. Da un lato l’ultima analisi del Sole 24 pone Lecco al 69esimo posto tra le province italiane per indice di criminalità. Dall’altro, il capoluogo è sempre più un fondamentale snodo di transito di flussi di persone inimmaginabili fino a pochi anni fa. Aumentando le persone in movimento, a prescindere dalla loro nazionalità, aumentano anche gli episodi di criminalità: secondo l’analisi sulle serie storiche presentata ad aprile da Polis Lombardia, per esempio, le denunce per rapina a Lecco sono passate da 17 nel 2011 a 49 nel 2023. Questa dinamica stimola a sua volta un incremento del senso di insicurezza tra le persone a cui la politica è chiamata a rispondere. Il passo in avanti del capoluogo, per altro, segue quanto accaduto a inizio aprile in Provincia, quando il centrosinistra aveva approvato la mozione del centrodestra a supporto della richiesta dei Comuni di attivare “Strade sicure”.
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