Lecco, dopo due anni riprendono i lavori al Palazzo di Giustizia

Ripartono i lavori al Palazzo di Giustizia di Lecco, con un investimento di 8.5 milioni. La riapertura è prevista tra due anni.

Lecco

Quella di martedì 15 luglio sarà una giornata storica all’ombra del Resegone: dopo due anni di attesa ripartiranno finalmente i lavori di riqualificazione dello storico palazzo di giustizia di Lecco, costruito su progetto dell’architetto lecchese Mario Cereghini negli anni Quaranta del Novecento. A confermarlo è direttamente l’assessore ai Lavori Pubblici, Maria Sacchi. Nelle prime settimane i lavori si concentreranno sul tetto, di modo che si possa giungere il prima possibile alla rimozione della copertura temporanea.

«In questo periodo di sospensione – commenta Sacchi - c’è stato un proficuo lavoro di collaborazione che ha visto partecipare il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche, il Comune di Lecco, la Soprintendenza e un team di progettisti, con riunioni e sopralluoghi in loco, i quali hanno portato all’approvazione della perizia di variante che riguarda gli aspetti strutturali dell’ex tribunale. Non posso, pertanto, che accogliere con soddisfazione la ripresa di questi lavori che, è opportuno ricordarlo, sono proprio in capo al Provveditorato Interregionale per la Lombardia e l’Emilia-Romagna».

Non sono previsti aumenti di spesa rispetto al quadro economico originale: l’incremento dell’importo contrattuale, pari a circa 661 mila euro, viene coperto con quella parte dello stanziamento iniziale destinata alla copertura degli “imprevisti”. Pertanto, l’investimento complessivo per la riqualificazione rimane pari a circa 8.5 milioni di euro, coperti con risorse proprie del Comune di Lecco per 4.5 milioni e con un contributo del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica di 4 milioni. Serviranno 742 giorni, ovvero circa due anni, per vedere il Cereghini riaperto e piazza Affari di nuovo popolata dai professionisti della giustizia.

Nonostante ciò, si tratta di una svolta decisiva. Da un lato, la presenza di operai e mezzi al lavoro dovrebbe garantire un presidio fondamentale nel contrasto a tutti quegli episodi di vandalismo, aggressioni e disturbo della quiete pubblica che hanno interessato negli ultimi mesi piazza Affari, generando forti preoccupazioni tra commercianti e residenti. Il 9 luglio dello scorso anno le Forze dell’ordine avevano sgomberato l’area, ma vandali, sbandati e senza tetto hanno continuato a ritrovarsi lì anche dopo. Due settimane fa, la sera del 28 giugno, le Forze dell’ordine e i soccorritori erano dovuti intervenire perché qualcuno aveva appiccato un incendio all’interno dello stabile. Senza l’intervento tempestivo dei vigili del fuoco, i danni all’ex palazzo di giustizia avrebbero potuto essere ingenti.

Dall’altro lato, la prospettiva di un palazzo di giustizia finalmente rinato tra due anni, unita alla riapertura del Teatro della società il prossimo autunno, permette di immaginare su basi più solide il futuro dell’intera area, in attesa di una qualche idea per la riqualificazione dell’ex sede della Banca popolare di Lecco, adiacente al Cereghini e abbandonata da decenni. L’attenzione, in particolare, è rivolta alla riqualificazione di piazza Garibaldi: nel Documento Unico di Programmazione quest’intervento è inserito tra le “progettualità”, ovvero quelle iniziative per le quali oggi non ci sono progetti definitivi o finanziamenti, con un’indicazione del 2026 come anno di possibile realizzazione e di 2 milioni di euro come stima di spesa preliminare.

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