Lecco, trovate antiche fondazioni durante i lavori del lungolago

Il ritrovamento è avvenuto in Lungolario IV Novembre, durante gli scavi per la riqualificazione. Ma non dovrebbero esserci ripercussioni sul cantiere

Lecco

Sono state trovate delle antiche fondazioni nell’ambito del cantiere per la riqualificazione del lungolago. Il ritrovamento è avvenuto negli scorsi giorni in Lungolario IV Novembre sotto il marciapiede sul lato a monte, poco prima della villa privata in cui sono in corso dei lavori per la creazione di un nuovo ristorante. Al momento il tratto di fondazioni non è visibile poiché è stato coperto dagli operai con delle assi di legno. Non si tratta di mura di cinta dell’antica città. Potrebbero invece essere tracce dei muraglioni costruiti fronte lago, raffigurati in alcune foto di inizio Novecento. Secondo quanto è dato sapere la Soprintendenza, una volta visionate le foto del ritrovamento, avrebbe già dato indicazione di coprire e di proseguire con i lavori. Non verrà effettuata alcun tipo di ricerca e per le informazioni a disposizione sulla storia della città di Lecco non si hanno riscontri in merito alla presenza di tracce storiche in quel punto

La vicenda ricorda molto quanto accaduto negli scorsi mesi in Largo Montenero, quando il cantiere del teleriscaldamento si era dovuto fermare per alcuni giorni dopo il ritrovamento di alcuni resti delle antiche mura di Lecco a seguito degli scavi.

«Ci sarà – ha annunciato l’assessore ai Lavori pubblici Maria Sacchi durante il Consiglio comunale di lunedì scorso, prima del ritrovamento delle fondazioni – uno slittamento di un paio di mesi del termine di fine lavori per il nuovo lungolago. Il cantiere terminerà tra fine marzo e inizio aprile. Da un lato, si è accumulato un ritardo di 45 giorni nella fase iniziale legato al completo rifacimento della rete di canali che raccoglie le acque meteoriche per scaricarle a lago. Questi canali, infatti, sono risultati del tutto ostruiti dalle radici delle piante. La stessa operazione sarà eseguita anche su tutto il secondo tratto del lungolago cittadino».

In parallelo, è in corso la redazione di una perizia di variante in cui si prevede tra l’altro un allargamento dell’aiuola tra riva Martiri delle foibe e largo Europa, di modo da offrire anche un agio maggiore all’apparato radicale dello storico platano presente lì vicino. «Rassicuro tutti: il platano resta lì. Non è mai stato previsto il suo abbattimento» ha sottolineato Sacchi in riferimento agli appelli lanciati da alcuni cittadini nelle ultime settimane rispetto alla necessità di salvaguardare un albero centenario.

Proprio in riva Martiri delle Foibe in questi giorni hanno preso il via le indagini per verificare la presenza di ordigni bellici. «Durante la redazione del progetto – ha evidenziato l’assessore in aula – è emersa della documentazione fotografica in cui comparivano dei crateri in quell’area. Verranno effettuati dei carotaggi larghi 15 centimetri e profondi 3 metri in cui saranno inserite le sonde. Se verrà rilevata presenza di metallo, interverrà il Genio civile e si farà uno scavo più grande». L’area rimarrà transennata almeno fino a metà novembre. Qualora fosse effettivamente accertata la presenza di ordigni bellici, l’impatto sullo sviluppo del cantiere sarà tutto da valutare anche alla luce delle decisioni che nel frattempo verranno prese per le fondazioni ritrovate ora più a nord.

Su 10 milioni di investimento complessivo, l’intervento per la riqualificazione del lungolago beneficia di un finanziamento Pnrr di oltre 7 milioni di euro. Come ricordato dall’assessore Sacchi, ciò significa che entro il 30 giugno 2026 palazzo Bovara deve completare la rendicontazione per quest’opera.

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