Maltempo, ancora pioggia. Resta l’allerta per Lecco e Sondrio. Ieri 60 interventi nel Lecchese

Sessanta interventi dei Vigili del Fuoco n provincia di Lecco, dieci in provincia di Sondrio. Resta l’allarme maltempo in tutta la Lombardia anche se la situazione in queste prime ore sta migliorando. I casi più delicati nel lecchese. A un certo punto, ieri, chi rientrava da una giornata di lavoro non ha più saputo da che parte girare: il maltempo ha messo in crisi tutta la viabilità, anche la più periferica.

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La mazzata finale si è avuta con la direzione obbligatoria verso Oggiono in uscita dalla statale 36, per l’allagamento dell’uscita di Civate. Dalle 16.30 intanto - dopo ore di pioggia incessante e, immancabilmente, a ridosso dell’ora di punta - hanno cominciato a dover essere chiuse una ad una tutte le altre arterie principali, per i terreni saturi d’acqua o per l’esondazione dei vicini corsi d’acqua: in particolare, il Lambro e il Bevera.

Questi ultimi hanno minacciato da vicino inoltre le abitazioni: tra i comuni più colpiti, sia per il dissesto idrogeologico, sia perché è un nodo viabilistico, ha spiccato Nibionno, ma problemi ci sono stati a Rogeno, a Sirone con l’inondazione dell’ecostazione e in tutto il circondario, tra tombini rigurgitanti e piani terra allagati. Il traffico, sempre più massiccio, si è riversato sulle deviazioni finché sono andate, più o meno, tutte verso la paralisi anch’esse. Il prologo si era avuto già a Bulciago verso le 14, quando il Bevera non si era fatto attendere: era stato necessario chiudere dapprima via Roma (in prossimità dell’albergo Arrigoni) e poi la strada per la stazione di Cassago, dove l’allagamento è stato impressionante, obbligando all’intervento della Protezione civile. Sono cominciate le difficoltà anche per i treni.

Alla confluenza con Erba

All’altro capo del territorio, alla confluenza tra la Erba-Lecco e la statale 36, gli automobilisti si sono ritrovati intanto alle prese a Suello con la solita chiusura dello svincolo per Lecco, con deviazione verso Annone. Era solo un assaggio di ciò che, un paio d’ore più tardi sarebbe accaduto, allo svincolo della 342 con la statale 36 a Nibionno, a causa del Lambro, con inoltre allerta evacuazione per gli abitanti delle località Gaggio e Molino Nuovo. Mentre la polizia locale, gli amministratori comunali e la Protezione civile convergevano nei vari punti per prendere provvedimenti e deviare la circolazione, sempre a Nibionno sono iniziati gli smottamenti, in particolare a Cibrone.

Dall’amministrazione di Bulciago è partito altresì l’appello ai cittadini, attraverso i canali social, a limitare gli spostamenti. Attorno alle 17, la 342 Como-Bergamo è stata chiusa, proprio tra Nibionno e Bulciago. E questo era pur sempre soltanto l’inizio: un’ora più tardi, la provinciale di collegamento tra Molteno, Sirone e Oggiono è stata bloccata, per l’esondazione del Gandaloglio, affluente del Bevera. A Molteno l’allerta ha raggiunto in breve l’apice, con il Bevera arrivato in serata a lambire e poi superare i ponti. Intanto, agli svincoli della 342 e della 36 la presenza di acqua accresceva via via il pericolo di incidenti, con un quadro in rapido e costante peggioramento.

A Barzago

Il Bevera è uscito dagli argini persino a Barzago, nella parte bassa della frazione di Bevera, al confine con Castello Brianza. Sul posto si è recato il sindaco, Mirko Ceroli, con la Protezione Civile della Croce Verde Bosisio. I volontari, a quell’ora, già erano mobilitati ovunque, su un numero crescente di fronti; lo scenario diventava preoccupante persino sul versante della Sp51, la Lecco-Casatenovo, rimasta l’unica alternativa dopo la chiusura della parallela Molteno-Oggiono e già di per sé trafficatissima. A Oggiono il sindaco, Chiara Narciso, dopo la chiusura della provinciale interna, con la Protezione civile si è recata anche su uno smottamento, verificatosi a monte, ma in un terreno privato. Dopo le 20, il Bevera ha superato la soglia critica in centro a Molteno, costringendo a chiudere viale Consolini e via del Cavo, in pieno abitato.

Le piogge sono proseguite per tutta la notte e ancora oggi permane l’allerta su tutto il territorio

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