Nuove frontiere contro il dolore, incontro con Cancro Primo Aiuto

A Villa Walter Fontana si discuterà dell’importanza di un approccio personalizzato al dolore e dei rischi connessi all’abuso di Fans, farmaci antinfiammatori non steroidei.

Si svolgerà a Villa Walter Fontana di Capriano di Briosco dalle 18.30 di domani, 17 settembre, l’incontro “Il dolore multiforme, nuove frontiere per affrontarlo” sulla terapia del dolore, voluto da Cancro Primo Aiuto, l’onlus che da anni accompagna l’ospedale di Lecco e i suoi pazienti alla ricerca di risultati sanitari sempre migliori e così fa anche negli ambiti regionali e provinciali di Asst Brianza, Asst Bergamo, Irccs San Gerardo di Monza, Irccs di Pavia, Ospedale Niguarda, Ieo e Columbus Center di Milano.

Il reumatologo dell’ospedale Niguarda di Milano, Oscar Epis, esperto in teoria del dolore, spiega: «Il dolore nella vita affligge un po’ tutti e si è ritenuto utile poter fare due chiacchiere, in modo molto divulgativo e con un linguaggio molto comprensibile, per spiegare come il dolore faccia parte della vita di tutti noi e ci siano diversi tipi di dolore. Il dolore può essere, come dico io ogni tanto, “amico”, perché se pensiamo banalmente al dolore precordiale, che è segno di infarto, piuttosto che al dolore addominale, nell’appendicite, sono dolori che fungono da campanello d’allarme e quindi possono portare le persone a effettuare una serie di accertamenti salvavita. E ci sono alcune malattie o situazioni che non danno dolore, pensiamo all’aumento del colesterolo, quindi all’ipercolesterolemia, che non dà dolore e non dà problemi se non nel momento in cui il vaso arterioso poi si chiude. Pensiamo banalmente a una malattia molto più vicina al reumatologo come l’osteoporosi: è un’altra malattia “muta” che, non dando dolore, spesso non viene indagata, ma poi le ossa si fratturano perché sono fragili. In quei casi il dolore non si avverte, ma dopo diventa qualcosa di forte...».

Poi esiste il dolore cronico: «Questo capita quando uno ce l’ha da almeno 3-6 mesi. A questo punto la convivenza col dolore diventa difficile e quindi da qui la necessità di intraprendere percorsi di terapia del dolore più o meno specifici, più o meno approfonditi”. A Villa Fontana si parlerà anche dell’utilizzo talvolta indiscriminato dei farmaci antidolorifici. “Il paziente – spiega il dottor Oscar Epis – va ad acquistare in farmacia medicinali antidolorifici e antinfiammatori e ne usa o ne abusa in modo più o meno improprio. Sottolineeremo che i farmaci antidolorifici sarebbe bene prenderli solo su indicazione del medico, conoscendone la causa, e prenderli il meno possibile perché anche questi farmaci sono gravati da effetti collaterali. È importante che questa autosomministrazione venga in qualche modo “governata” o che almeno si sollevi il problema che l’autogestione può essere “pericolosa”, indipendentemente dal fatto che uno sia giovane o meno, perché i Fans (farmaci antinfiammatori non steroidei), che sono tra quelli più utilizzati, possono essere associati a vari effetti collaterali e quindi anche questo sarà oggetto di discussione».

Epis è convinto di una cosa: «Abbiamo pazienti che hanno subito dei traumi importanti, persino amputazioni o altro e che hanno degli arti artificiali, ma poi fanno le paraolimpiadi. Anche il dolore di per sé, che segue la nostra vita, deve essere affrontato in modi diversi. L’elemento, purtroppo, che caratterizza tutti i tipi di dolore è che non c’è il “dolorometro”: il sintomo dolore è soggettivo. “Ma quanto sente male da 0 a 10?” Un paziente ci dice 8, un altro 5, il terzo 4. Però non esistono esami di laboratorio, strumentali, che ci permettano di capire quanto dolore stia soffrendo un singolo paziente. Da lì la necessità di avere un ottimo rapporto medico-paziente per riuscire a gestire al meglio anche questa sintomatologia che, se presente e cronica, diventa veramente un quadro estremamente debilitante».

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