Prenotare un esame? «Con il nuovo portale è un vero incubo»

La denuncia di un’utente: «Sistema complicato e poco adatto agli anziani»

Lecco

«Il sistema di prenotazione degli esami di laboratorio è farraginoso e difficile da usare». A denunciarlo è Carla Corradini, una dei tanti utenti, che ritiene “startbooking.it”, ovvero il nuovo portale di Asst Lecco dove si prenotano gli esami di laboratorio (del sangue), non comodo né performante. Non tanto per il sistema di prenotazione in sé ma per quel che costringe a fare una volta arrivati in ospedale: non basta più avere la tessera sanitaria. Bisogna portarsi dietro la stampa della prenotazione recante il Qr Code di prenotazione o il telefonino con la stessa ricevuta digitale. «Il totem nel quale bisogna far vedere questo Qr Code – spiega Carla Corradini -ha segnato un riquadro ma se non ci sono i volontari lì, ad aiutare, la gente non sa come fare a far leggere questo Qr Code, perché bisogna spingerlo fino in fondo e non è per niente intuitiva la cosa. Poi se si capita lì senza prenotazione, il sistema non permette di prenotare per i giorni successivi. Si può solo stare in coda e sperare di sbrigarsela in un paio d’ore. Prima con il sistema “Tu passi” uno veniva lì e, se c’era tanta gente, prenotava per il giorno dopo, per la settimana dopo...».

Insomma, senza un computer o uno smartphone non si fa più nulla. E al totem, nisba. Si registra solamente la presenza. Carla Corradini, che ha fatto esposto all’Ufficio relazioni con il pubblico, però, ha visto un “bug” più grande: «Al di là di chiamare il sistema start booking.it, in inglese, la cosa che mi ha fatto veramente innervosire l’altra mattina è che, se per disgrazia, si dimentica prenotazione o telefono, non c’è modo di recuperare la prenotazione, una volta in ospedale. Un signore straniero, ma molto sul pezzo, ha presentato il suo problema, ma niente da fare. O si metteva in fila come non avesse alcuna prenotazione, o avrebbe dovuto tornare a casa e rifare tutto da capo. Inconcepibile. Una volta con la tessera sanitaria si recuperava qualsiasi cosa, scannerizzandola con il lettore».

Inoltre il sistema è poco comprensibile: «Avevo il numero ML59 – racconta ancora Corradini -. Mi vedo passare davanti l’ML 60, poi l’ML 64... Allora sono andata allo sportello e ho chiesto “Ma come funziona?” E mi hanno spiegato che il sistema funziona in base all’orario prenotato, non all’orario in cui si è arrivati. Però questo la gente non lo sa, non è spiegato. Io ho chiesto perché non capivo, ma tanta gente era arrabbiata, pensava a chissà quale ingiustizia». Senza parlare del fatto che si vede solo l’ultimo numero chiamato. Basta una distrazione e il proprio turno passa e va. Per fortuna il buon senso degli operatori viene in aiuto, ma il sistema appare davvero poco “user friendly” per usare un termine inglese che non piace alla signora Corradini.

Ma andrà avanti tutto così? Dall’Asst di Lecco fanno sapere che la decisione di cambiare il sistema TuPassi è stata presa dalla nostra Asst (quella di Lecco) perché le colonnine (ovvero l’hardware) erano oramai da sostituire e non altrimenti utilizzabili. Per quanto riguarda il software invece, è stato acquistato attraverso il Consip, Concessionaria Servizi Informativi Pubblici (società per azioni interamente controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Mef). Insomma, c’è stato poco da fare. Ma qualcosa si sta muovendo: la prima settimana di settembre il direttore generale dell’Asst di Lecco Marco Trivelli insieme ai suoi collaboratori incontrerà i vertici della società che ha fornito il software e cercherà di capire quali spazi di manovra ci possano essere per migliorare tutto il sistema.

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