
Cronaca / Lecco città
Giovedì 25 Settembre 2025
Rinasce il padiglione Bettini dell’Airoldi e Muzzi
Completata la riqualificazione, intervento da 3 milioni di euro grazie al Superbonus. Canali: «Risultato importante, i primi a beneficiarne sono gli ospiti»

Lecco
Un padiglione completamente riqualificato, capace di raggiungere la certificazione energetica A+: un edificio degli anni Sessanta che oggi vanta una “carrozzeria” e un “motore” da terzo millennio. È il Bettini-Pazzini-Gerosa Crotta dell’Iram (Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi), apripista di un percorso che vede in fase di ristrutturazione anche i padiglioni San Martino e Grigna, oggetto di interventi antisismici grazie al sisma bonus da cinque milioni di euro e destinati a essere pronti entro il 15 dicembre.
«Con i suoi 90 posti letto il Bettini è oggi uno dei padiglioni più moderni – spiega con orgoglio il presidente Giuseppe Canali –. Grazie al Superbonus al 110% abbiamo potuto realizzare il cappotto esterno su tutto il fabbricato, sostituire serramenti e impianti di climatizzazione, introdurre pompe di calore per il riscaldamento e rinnovare le caldaie. Si è trattato di un intervento da 3 milioni di euro. Inoltre, con fondi propri dell’Airoldi e Muzzi, abbiamo provveduto a tinteggiare interni e facciata».
L’intervento, non privo di disagi per ospiti e operatori, ha richiesto mesi di lavori con impalcature che oscuravano balconi e stanze. «Un po’ di disguidi ci sono stati – ammette Canali – ma il risultato è davvero importante. Oggi i primi beneficiari sono gli ospiti. Senza il Superbonus, con le sole finanze dell’Airoldi e Muzzi, sarebbe stato difficile arrivare a questo traguardo».

Il presidente, che lascerà l’incarico ad aprile, ha voluto ringraziare il consiglio di amministrazione per la capacità di programmazione e gestione, fondamentale per avviare e completare opere così complesse nei tempi previsti.
All’interno, i 90 ospiti godono ora di spazi ampi, luminosi e confortevoli, con camere affacciate sul parco e aree comuni che ricordano più un albergo che una Rsa. Un risultato che si inserisce nella vita quotidiana dell’Iram, dove convivono 350 ospiti e 360 dipendenti di 43 diverse nazionalità, in un ambiente che punta a qualità e benessere condiviso.
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