Teleriscaldamento, la Lega sfida Gattinoni: «Se siete convinti, firmate il referendum»

Dopo l’intervento di Acinque Energy GreenWay, Carlo Piazza ed Emanuele Mauri chiedono al sindaco e al PD di sostenere il referendum consultivo: «Firmate se siete così convinti dei dati forniti dall’azienda»

Lecco

Sul progetto del teleriscaldamento si accende ancora lo scontro politico. Dopo la presa di posizione di Acinque Energy GreenWay, la Lega Lombarda – Lega Salvini Premier interviene con una nota firmata Carlo Piazza e Emanuele Mauri, invitando il sindaco Mauro Gattinoni e il Partito Democratico a sottoscrivere il referendum consultivo sul tema «se sono così convinti della bontà dei dati forniti dall’azienda».

«Apprendiamo con stupore – scrivono Piazza e Mauri – che l’azienda coinvolta nel progetto senta il bisogno di intervenire pubblicamente in risposta a considerazioni politiche legittime. Riteniamo singolare che, a fronte di interrogativi sollevati dai cittadini, si risponda non con chiarezza, ma con una difesa tecnica che non entra nel merito delle criticità».

Nel mirino del Carroccio, in particolare, la delibera comunale che, secondo il partito, «viola il Piano di Governo del Territorio autorizzando un’opera con canne fumarie da 25 metri, a fronte dei 20 previsti dalle Norme Tecniche di Attuazione». «Non si tratta di opinioni – sottolineano – ma di dati oggettivi».

Per la Lega, il nodo non è soltanto tecnico ma politico: «La vera domanda non è “teleriscaldamento sì o no”, ma se il progetto rispetti davvero le norme urbanistiche e i criteri di sostenibilità che dichiara di perseguire. I numeri presentati come scientifici – sostengono Piazza e Mauri – sono basati su ipotesi non dimostrate, prive di fonti e di una metodologia verificabile».

Dubbi anche sulla sostenibilità ambientale del piano: «È un paradosso pensare di costruire una centrale a metano per rendere economicamente sostenibile un progetto che, altrimenti, non lo sarebbe. È questo il modello ecologico che vogliamo per Lecco?».

Da qui l’appello diretto all’amministrazione comunale e al PD: «Perché temere il giudizio dei cittadini? Non dovrebbe essere la politica, per prima, a coinvolgere, informare e ascoltare? Noi non abbiamo paura di metterci la faccia – concludono Piazza e Mauri – e saremo tra la gente, anche questo sabato, al primo gazebo di raccolta firme per il referendum, con le idee chiare e il coraggio di dire le cose come stanno».

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