
Cronaca / Lecco città
Venerdì 17 Ottobre 2025
«Teleriscaldamento? Sappiamo quel che facciamo»
Acinque puntualizza: «Realizzare e gestire queste strutture è nel nostro know how»
«Polemiche o no, sappiamo quel che sriamo facendo». Dopo la conferenza stampa di aggiornamento di martedì, Acinque è tornata a intervenire sul tema del teleriscaldamento a Lecco. In una breve nota, il gruppo ha chiarito di non voler “in alcun modo entrare nel dibattito politico in corso”, ma di ritenere importante “rimarcare le iniziative che documentano il know how acquisito negli anni nel settore”.
L’azienda sottolinea come il teleriscaldamento rappresenti una delle sue attività storiche e strategiche, considerata un pilastro della transizione energetica e della sostenibilità ambientale. «Nel corso degli anni – scrive Acinque – abbiamo consolidato competenze e una forte specializzazione in questo ambito, trattandosi di un vettore in linea con le politiche nazionali ed europee sulla sostenibilità».
A sostegno della propria esperienza, la società richiama i principali progetti già attivi nei territori in cui opera. A Varese, ad esempio, la rete di sedici chilometri è alimentata dal calore prodotto da una stazione di cogenerazione e da una centrale termofrigorifera installata all’interno dell’ospedale cittadino. A Como, il gruppo si è aggiudicato il servizio dopo averlo già gestito per anni tramite una propria controllata. A Monza la rete, lunga trentasei chilometri, è alimentata da un sistema di cogenerazione realizzato in partnership con BrianzAcque e con il gruppo alimentare Rovagnati. A Busto Arsizio, dove la rete misura attualmente diciotto chilometri, è in corso un ampliamento per intercettare il calore prodotto dal termovalorizzatore di Neutalia.
Particolare attenzione è dedicata alla rete in fase di realizzazione nei comuni di Lecco, Valmadrera e Malgrate, definita da Acinque come un progetto che “valorizza i principi dell’economia circolare, della transizione e dell’autosufficienza energetica”. La rete, spiega la società, sarà alimentata in modo “virtuoso” grazie al calore generato dal termovalorizzatore di Silea e ai cascami termici provenienti dall’area industriale del Caleotto, riducendo così l’impatto ambientale complessivo e favorendo un modello energetico locale e sostenibile.
La nota si chiude con una precisazione netta: «Si tratta di una comunicazione asettica – afferma l’azienda –. Acinque non entra nel confronto politico, ma resta come sempre a disposizione per approfondire ogni aspetto dal punto di vista squisitamente tecnico».
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