Cronaca / Lecco città
Domenica 26 Ottobre 2025
Tutti in coda per visitare il quarto ponte
Successo per l’iniziativa promossa da Anas sul cantiere del nuovo viadotto
Circa 200 persone hanno preso parte all’open day del cantiere del quarto ponte tra Lecco e Pescate organizzata da Anas. Tra i due punti di ritrovo per la partenza delle navette, in realtà, era molto più affollato il parcheggio della palestra di Pescate che non quello dell’ex Piccola a Lecco. O meglio, il parcheggio della Piccola era pieno ma il grosso delle persone si recava al mercato o a visitare gli ex magazzini ferroviari appena inaugurati. In pochi si sono fermati davanti ai pannelli predisposti da Anas in cui si riassumevano le caratteristiche tecniche di un viadotto composto da tre impalcati lunghi rispettivamente: 122 metri – rampa lato Lecco, 337 metri – tratto sopra l’Adda, 129 metri – rampa lato Pescate.
«È un’iniziativa molto bella – ha commentato Dante De Capitani, sindaco di Pescate, osservando il via vai di persone nel parcheggio della palestra – Oltre ai cittadini pescatesi sono venute tante persone anche dai paesi vicini. Ci si è potuti rendere conto direttamente delle particolarità del ponte grazie alle spiegazioni dei tecnici». I partecipanti all’iniziativa, infatti, non hanno potuto scendere dalle navette ma, durante il tragitto da una sponda all’altra del cantiere, hanno potuto ascoltare le spiegazioni dei tecnici tra cui gli ingegneri Matteo Colleoni, membro del team di direzione lavori di Anas, Paola Sala e Serena Rusconi, ispettrici di cantiere. Tutti si sono dimostrati molto disponibili ed hanno risposto alle domande dei cittadini, confermando, tra l’altro, che la data di fine lavori è fissata per il 26 gennaio 2026. All’inizio della prossima settimana sono previste altre tre chiusure notturne di una corsia della carreggiata nord della ss36 sul ponte Manzoni per permettere il proseguo dei lavori di gettata della soletta in calcestruzzo, ovvero lo strato su cui verrà poi posato l’asfalto, sull’impalcato sull’Adda. Nelle settimane successive, inoltre, verrà effettuata la posa del collegamento tra l’impalcato sull’Adda e la rampa in uscita lato Lecco, operazione che renderà completa la struttura del nuovo ponte.
Come spiegato dai tecnici, questa struttura è composta da travi di acciaio corten, lo stesso materiale utilizzato per il nuovo ponte di Annone e caratterizzato, oltre che dal colore “ruggine”, da maggior resistenza agli agenti atmosferici. In tutto sul cantiere sono attivi quotidianamente tra i 30 e 40 operai. L’impresa titolare dell’appalto di Anas è la barese Aleandri spa ma nel cantiere, diretto da Ilario Rabbiosi, sono coinvolte diverse ditte del territorio, tra cui Gaddi e Amos Bresciani. «Entro fine maggio – sottolinea De Capitani – Anas deve terminare i ripristini dell’area di cantiere. Quella è sempre stata la nostra area delle feste, ce la devono rendere fruibile com’era prima con delle migliorie che abbiamo richiesto attraverso un progetto a cui, però, Anas non ci ha ancora risposto. Da quando è cambiato il capodipartimento parlare con loro è diventato più complicato. Evidentemente non conoscono ancora la nostra determinazione».
Gattinoni: «Senza la corsia in uscita è un’opera monca»
«È mancato il coraggio di fare una scelta, quella per la corsia in uscita da Lecco». Mentre il pescatese Dante De Capitani è salito sulla navetta alle 15, accompagnato dal vicesindaco Miriam Lombardi, il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni è arrivato al parcheggio della Piccola intorno alle 10.30 assieme all’assessore ai lavori pubblici Maria Sacchi. Prima di salire sulla navetta, i due hanno accompagnato l’ingegnere Matteo Castiglioni, responsabile Anas per la Lombardia, e alcuni dirigenti di Regione in una visita presso gli ex magazzini della Piccola. «Questo cantiere è spettacolare – commenta Gattinoni subito dopo la visita –. È stato possibile apprezzare l’impegno straordinario di tutte le maestranze al fine di dotare il nostro territorio di un’infrastruttura strategica attesa da oltre quindici anni e servirà a sgravare la dorsale ovest, lungo il lago di Garlate, permettendo al traffico proveniente da quella direttrice di entrare più in sicurezza e più rapidamente a Lecco». Pur valutando positivamente l’iniziativa dell’open day e lo stato dei lavori, Gattinoni ribadisce in modo netto la sua posizione: così come è configurato, ovvero con una sola corsia in entrata da Pescate verso Lecco e una ciclabile, il quarto ponte è un’opera «inutile per Lecco».
«Senza la corsia in uscita da Lecco verso Pescate – sottolinea il sindaco – quest’opera non risolve nulla del traffico cittadino. Eppure, come confermato dai tecnici di Anas, la struttura del ponte permetterebbe sin da subito di utilizzarlo in entrambi i sensi di marcia, ovvero togliendo la ciclabile e inserendo la corsia in uscita. In questo modo, infatti, si potrebbero alleggerire tutte quelle code che quotidianamente vediamo all’Esselunga, in via Pergola e alle Meridiane». Lo scorso inverno, in un incontro in Regione Lombardia, Anas aveva presentato agli enti locali uno studio di fattibilità per l’adeguamento dello svincolo della ss36 a Pescate, indispensabile per raccordare alla viabilità il traffico in uscita da Lecco sull’eventuale seconda corsia del quarto ponte. Si stimavano un investimento di oltre 18 milioni di euro, un anno di progettazione a partire da quando saranno trovate le risorse e 14 mesi di lavori. «Il nostro impegno per la corsia in uscita da Lecco continuerà – conclude Gattinoni –. Non vogliamo che questa rimanga un’opera monca perché è stata realizzata con i soldi dei cittadini. La viabilità di Lecco ha bisogno di questa struttura completa». Infine, il sindaco ha confermato che i lavori per il maxi – svincolo in località Bione, fondamentale per indirizzare i veicoli in arrivo dal nuovo ponte sulla rete viabilistica cittadina, procedono secondo cronoprogramma e saranno completati in tempo per l’apertura del viadotto, prevista il 26 gennaio 2026. In particolare, il problema legato alla presenza di un tubo del gas nella zona dove sarà realizzata la più piccola delle due nuove rotonde è stato risolto ed ora si lavora in parallelo sia su quella sia sulla rotatoria da 60 metri di diametro che sorgerà lì dove prima c’era il parcheggio davanti all’ingresso del Bione.
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