
Verso la riapertura: da giovedì treni e viabilità sulla SS36 tornano regolari
Dopo giorni di disagi, giovedì potrebbe segnare il ritorno alla normalità per treni e viabilità lungo la statale. «Il termine di giovedì è molto realistico» dice Alessandra Hofmann, presidente della Provincia. Conferme arrivano anche dal sindaco Mauro Gattinoni
Lecco - Sondrio
Giovedì potrebbe essere il giorno buono per “provare” a tornare alla normalità. La conferma arriva sia dalla Provincia, per bocca della presidente Alessandra Hofmann, sia dal Comune, parola del sindaco di Lecco Mauro Gattinoni. Oggi i rocciatori dovrebbero terminare le operazioni di disgaggio, domani Rfi ripristinare i binari nell’area interessata dalla caduta del masso e dei detriti. Giovedì mattina, insomma, sarà il giorno buono per tornare a sperare in una viabilità, stradale ma soprattutto ferroviaria, non da incubo.
«È un’emergenza – precisa Hofmann – quindi come tale è inevitabile che abbia creato e stia creando dei grandissimi disagi. Devo dire che però tutta la macchina, coordinata dalla Prefettura, si è mossa subito e ha dato delle risposte ovviamente non ottimali, però efficaci, per le quali tutti hanno fatto la loro parte: da Rfi a Trenord e, da parte nostra, con l’attivazione dell’agenzia Tpl (trasporto pubblico locale, per i bus sostitutivi e la Navigazione) e della Protezione Civile».
La presidente della Provincia spiega: «Quando il masso è caduto si stava concludendo a Monticello un’esercitazione di Protezione Civile Ana. Quando ho ricevuto la notizia ho detto agli alpini: “Mi sa che la vostra esercitazione si trasformerà in vera emergenza”. E, di fatto, si sono subito mossi per aiutare a evacuare quel treno, oltre che per la gestione dell’emergenza a Lierna e nelle stazioni. Domenica abbiamo finito di lavorare all’una di notte, ma devo dire che c’è stata collaborazione da parte di tutti gli enti, nessuno escluso».
Hofmann fa presente che le mini chiusure della Ss36, per permettere il disgaggio delle pendici del San Martino stanno occupando le giornate, tra blocchi temporanei della circolazione e “via libera”. Giovedì sembra però essere il giorno giusto: «Credo che il termine di giovedì sia molto realistico. Però io non dò certezze. Per fortuna Anas aveva già preventivato una gara d’appalto da 3 milioni per la messa in sicurezza della sponda».
Anche il sindaco Gattinoni ha le stesse informazioni: «Il disgaggio si è concluso. Ci sono stati rallentamenti, si sono create code, necessarie per l’operazione. Domani si lavorerà sui binari e quindi da giovedì i treni dovrebbero ripartire. Questo è un po’ l’auspicio».
Resta però un fatto: non è la prima volta che proprio in quella zona cadono da piccoli sassi a enormi massi. «Quel tratto di strada – ammette Gattinoni – è in assoluto il più pericoloso. La professoressa Monica Pappini del Politecnico e il professor Francesco Calvetti, con i quali peraltro stiamo collaborando come Comune di Lecco proprio per il monitoraggio dei versanti rocciosi, ci hanno sempre raccomandato massima attenzione in quel punto. Probabilmente occorrerebbe prevedere investimenti importanti non solo di mitigazione del rischio, come le reti paramassi, ma proprio di protezione della strada e della ferrovia. Penso a muri di contenimento, a coperture, gallerie, insomma, strumenti che possano resistere magari non a episodi così imponenti come l’attuale, ma che potrebbero evitare che anche quelli minori ci costringano a chiudere strade e ferrovia».
Le famose reti paramassi poco avrebbero potuto per trattenere quell’enorme masso: «Però quelle opere di mitigazione funzionano – osserva il sindaco di Lecco –. Quell’enorme sasso lì si è adagiato sull’asfalto: se fosse caduto senza essere rallentato dalle reti, avrebbe lasciato un cratere nell’asfalto, visto quanto pesa. Le opere di mitigazione non sono inutili, ma il materiale che ora si sta staccando da quel versante e che, probabilmente, stando ai cambiamenti climatici, si staccherà ancora, richiederebbe delle misure un po’ più intense e definitive, almeno in quel tratto».
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