
Cronaca / Merate e Casatese
Giovedì 16 Ottobre 2025
Cantiere dei Vigili del Fuoco fermo, dissequestro ancora lontano
A un mese dall’infortunio, il cantiere di via degli Alpini resta fermo. L’Ats non ha concluso le indagini e il Comune non può chiedere il dissequestro. L’assessore Muzio rassicura: «Nessun rischio sui fondi»
Merate
Tempi lunghi per il dissequestro del cantiere di via degli Alpini, dove da qualche mese erano finalmente ripresi i lavori per l’ampliamento della caserma dei vigili del fuoco e la costruzione del polo del soccorso. A distanza di un mese dall’infortunio che ha fatto finire in ospedale un operaio egiziano di 38 anni, ancora non si hanno notizie sui tempi di dissequestro dell’area. Il Comune, che in questo caso è il committente dell’opera, non ha ancora presentato domanda di dissequestro.
Ma, d’altra parte, l’Ats non ha ancora ultimato l’indagine su quanto accaduto, in seguito alla quale un operaio era stato portato in ospedale di codice rosso e quindi ricoverato con una prognosi riservata nel reparto di rianimazione per alcune settimane. Soltanto nella giornata di mercoledì, a quanto risulta, grazie anche alla nomina di un interprete da parte della procura di Lecco, i funzionari di Ats hanno potuto raccogliere la testimonianza dell’infortunato, che parla soltanto arabo, e che è stato dimesso dall’ospedale.
Nei giorni precedenti erano invece stati sentiti anche i colleghi di lavoro, nonostante sembra che l’operaio fosse solo ad eseguire lavori di rasatura del muro quando è caduto a terra da un’altezza di qualche metro. Una volta raccolti tutti gli elementi, la polizia giudiziaria dovrà redigere i verbali di prescrizione, che verranno consegnati al committente. Il quale, una volta fatto quanto richiesto, potrà avanzare al pm la richiesta di dissequestro. Per questo motivo, è improbabile che i lavori nel cantiere possano riprendere a brevissimo. «Ad oggi - ammette Mattia Muzio, assessore ai lavori pubblici - non abbiamo idea di quanto tempo ancora ci vorrà». Nel frattempo, l’ufficio tecnico ha comunque contattato Regione Lombardia. C’era il dubbio che il prolungamento dei lavori ben oltre la fine dell’anno costringesse Palazzo Tettamanti a restituire al Pirellone i fondi erogati a fondo perduto.
«Questo punto è stato chiarito - rassicura l’assessore Muzio. - E posso assicurare che questo rischio non c’è. Regione ci ha spiegato che abbiamo tempo fino al 31 dicembre 2026 per completare l’intervento». Nemmeno il direttore dei lavori Andrea Beretta ha informazioni precise sui tempi di ripartenza del cantiere. «Siamo nelle mani di Ats, o meglio della burocrazia. Temo che dovremo attendere ancora un mese. Sperando che si possa ricominciare a lavorare prima di Natale». Al di là dei tempi di dissequestro, esiste comunque il rischio che, una volta tolti i sigilli, l’impresa non possa riprendere immediatamente a lavorare, perché magari impegnata altrove. «La parte edile da completare (che è quella a cui lavorava l’operaio infortunatosi, ndr.) è davvero poca cosa - spiega Muzio. - Il resto sono impianti. Tuttavia, visto che la Regione ci ha dato tempo per chiudere il cantiere fino al dicembre del prossimo anno, non credo ci sia da preoccuparsi».
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