Caso Gilardi, anche il Csm contro le Iene

«Grave campagna di disinformazione»

AirunoLa commissione del Consiglio superiore della magistratura le ritiene responsabili «La versione dei fatti assolutamente faziosa e parziale ha causato una scia d’odio»

Airuno

Per il Csm, consiglio superiore della magistratura, nell’affrontare la vicenda del professore Carlo Gilardi, 91 anni, le Iene hanno attuato una «reiterata e insistente campagna di disinformazione», andando oltre «una serena cronaca e critica dei provvedimenti giudiziari».

Mercoledì la decisione

È quanto messo nero su bianco dalla Prima commissione del Csm (4 voti a favore, 2 astenuti) esaminando la pratica a tutela del giudice tutelare di Lecco Marta Paganini. Mercoledì, si esprimerà il plenum del Csm.

La presa di posizione della commissione è comunque nettissima. Il documento sottolinea che le modalità con cui è stata trattata la vicenda del professore, trasferito dalla sua abitazione di Airuno alla casa di riposo di Lecco nell’ottobre 2020, hanno determinato «un significativo turbamento alla credibilità della funzione giudiziaria» e «plurime e indebite interferenze volte a condizionare il percorso ordinario della vicenda giudiziaria».

Se da un lato c’è chi discute sul fatto se fosse giusto trasferire Gilardi dalla sua abitazione alla casa di riposo, dall’altro è ancora in corso il procedimento giudiziario nei confronti di sette persone che hanno approfittato della sua bontà d’animo e patrimonio. La “condanna” delle Iene da parte della Prima commissione del Csm parte dalle minacce ricevute dalla giudice tutelare Marta Paganini e dall’attuale amministratrice di sostegno Elena Barra: la prima è stata minacciata sui social; la seconda pedinata e inseguita per strada.

La commissione del Csm sostiene che i reportage delle Iene hanno fornito una «versione dei fatti assolutamente faziosa, parziale e non corrispondente alla realtà», causando una «scia d’odio».

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