Merate, uso politico della chat dei gruppi di cammino: l’amministrazione ammette lo scivolone

Durante l’ultima seduta del consiglio comunale, l’ex sindaco Massimo Panzeri ha denunciato l’utilizzo improprio della chat dei gruppi di cammino da parte di alcuni amministratori, che vi avrebbero diffuso messaggi a contenuto politico. L’assessore Airoldi ha confermato la presenza di «un numero limitato di messaggi a potenziale valenza politica»

Merate

Scivolone dell’amministrazione comunale di Merate, che ha ammesso di avere utilizzato la chat dei gruppi di cammino anche per diffondere messaggi di natura politica. A inchiodare gli amministratori alle proprie responsabilità, durante l’ultima seduta del consiglio comunale, Massimo Panzeri, capogruppo di Prospettive per Merate.

Per stanare la maggioranza, l’ex sindaco ha presentato un question time, attraverso il quale ha chiesto da chi fosse gestita la chat dei gruppi di cammino, se tra loro ci fossero assessori o consiglieri di maggioranza. E se, soprattutto, il sindaco e i membri della giunta fossero a conoscenza del fatto che, tra i tanti messaggi diffusi, ce ne fossero alcuni di incontestabile valenza politica. In particolare, riconducibili all’area del Pd, a cui fa riferimento la maggioranza che governa Merate, e all’amministrazione stessa. Una raffica di domande precise che hanno inchiodato alle proprie responsabilità gli amministratori. I quali, pur evidenziando che solo una minima parte dei 900 messaggi veicolati dalla chat possono essere considerati di tipo “politico”, non hanno comunque potuto negare le proprie colpe.

L’assessore Giampiero Airoldi, che gestisce la chat insieme al consigliere comunale Franco Tortorella, ha infatti affermato che «a seguito di verifica, si è riscontrato che nella chat è presente un numero limitato di messaggi a potenziale valenza politica». Sempre Airoldi ha comunque assicurato che né il sindaco né gli altri esponenti della giunta erano a conoscenza di tale uso politico. In futuro, per evitare che si verifichino gli stessi problemi, la chat «sarà affidata ai walking leader».

Di conseguenza «la chat diverrà quindi puramente organizzativo» per le oltre cento persone che partecipano alle uscite dei gruppi di cammino. Con in mano le copie di alcuni messaggi inviati (alcuni riguardanti i recenti referendum, altre riunioni o incontri organizzati dal gruppo di maggioranza), Panzeri ha rincarato la dose, precisando di non mettere in discussione le finalità del gruppo di cammino ma di avere criticato l’utilizzo di un canale di comunicazione che dovrebbe soltanto veicolare messaggi riguardanti il gruppo per altri scopi. «La correttezza vorrebbe che la chat venisse utilizzata solo per gli scopi per cui è stata creata. Vi invito quindi a evitare di continuare a inviare messaggi di questo tipo o di tipo politico. Per la propaganda politica o per l’indottrinamento - ha concluso - vi sono altre sedi rispetto a una chat che è invece stata creata con finalità specifiche».

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