Montevecchia, un progetto per salvare
la rana di Lataste e il tritone crestato

Il Parco mette in campo azioni a tutela delle due specie rare. Previsti nuovi stagni e interventi su quelli esistenti per favorire la biodiversità

Montevecchia

Il Parco di Montevecchia e della Valle del Curone mette in campo azioni per la tutela e la salvaguardia di due specie rare come la rana di Lataste (Rana latastei) e il tritone crestato (Triturus carnifex). A tale scopo, il consiglio direttivo del Parco ha approvato un progetto, in gran parte finanziato da Regione Lombardia, per la realizzazione di tre nuovi piccoli stagni. Saranno inoltre effettuati interventi su due stagni esistenti che, durante le stagioni più calde, si prosciugano. Gli interventi, spiega la relazione, «mirano a garantire la vitalità delle popolazioni, favorire la connettività tra le diverse popolazioni e ridurre i fattori di minaccia, come l’inquinamento e la perdita di habitat. Rientrano in piani e programmi regionali per la conservazione della biodiversità, che prevedono azioni specifiche per il ripristino di habitat idonei alle due specie e per contrastare fenomeni come l’interramento degli stagni».

Sia la rana di Lataste sia il tritone crestato sono specie di interesse comunitario. La rana di Lataste, in particolare, vive quasi esclusivamente in aree umide della Pianura Padana e necessita di acque ferme o debolmente correnti per la riproduzione. Il tritone crestato predilige stagni permanenti o semipermanenti, ricchi di vegetazione acquatica. Nel Parco queste specie si trovano nelle zone umide della Valle Santa Croce, in Valle del Curone e in altri piccoli bacini. I siti riproduttivi sono tuttavia in riduzione a causa dell’interramento e della perdita di impermeabilità degli stagni.

Il progetto prevede la creazione di tre nuovi bacini. Due stagni saranno realizzati in Valle Santa Croce e uno nella Valle del Curone. Saranno inoltre eseguiti interventi di ripristino per lo stagno di Valle Santa Croce e l’area umida di Ca’ Soldato. Il costo dell’intervento è di 62 mila euro. Anche se di modeste dimensioni, gli interventi per la realizzazione degli stagni comprendono numerose operazioni come il taglio di alberi e arbusti, gli scavi di sbancamento, l’impermeabilizzazione della buca e la posa di tessuti protettivi, la realizzazione di sponde e recinzioni con rete antigambero per impedire l’ingresso del gambero rosso della Louisiana.

Il Parco ha inoltre messo in cantiere un altro progetto, del costo di 75 mila euro, per il recupero dei cosiddetti prati magri, habitat di specie rare come le orchidee. L’intervento riguarderà un’area situata tra le frazioni di Bernaga Inferiore e Spiazzo a La Valletta Brianza. Negli ultimi anni, arbusti e giovani alberi, a causa dell’abbandono delle pratiche agricole, hanno progressivamente invaso tali aree. Questo processo ha ridotto lo spazio per le piante tipiche come le orchidee, impoverendo la biodiversità del Parco. Il progetto intende riportare i prati in buono stato di conservazione.

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