Omicidio stradale: test antidroga contrastanti per il polacco

L’uomo, accusato dell’investimento di Michela Marangon e Giorgia Cagliani, aveva ammesso di aver fumato cannabis giorni prima dell’incidente

Lecco

L’accusa al polacco Krzysztof Jan Lewandowski, 34enne di Bielsko Biala, città di poco meno di 200mila abitanti prossima al confine con Repubblica Ceca e Slovacchia, lo porta a rischiare fino a 14 anni di reclusione, secondo quanto riferito da fonti legali. Questo perché il reato di omicidio stradale ipotizzato dalla procura è aggravato dalla circostanza di essersi messo al volante sotto effetto di stupefacenti. L’indagato, infatti, avrebbe ammesso di essersi fatto una canna (forse facendo riferimento a un’assunzione di qualche giorno prima), e il primo test effettuato dopo il tragico investimento di Michela Marangon e Giorgia Cagliani ha confermato la positività alla cannabis.

Il 34enne è stato comunque sottoposto a ulteriori accertamenti, in ospedale, mirati a confermare o meno la presenza di droga nel sangue e in che quantitativo. E, secondo quanto emerso, un ulteriore test effettuato al momento dell’ingresso nel carcere di Pescarenico nel quale l’uomo è detenuto (il Gip Salvatore Catalano ha confermato la custodia cautelare) avrebbe dato al contrario esito negativo. La circostanza è oggetto di approfondimenti e, per la difesa dell’indagato, potrebbe rappresentare un elemento cruciale per le sorti del processo (a partire dalla quantificazione della pena), qualora riuscisse a dimostrare che la traccia di cannabis non fosse tale da inficiare la lucidità al volante.

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