
Cronaca / Merate e Casatese
Lunedì 20 Ottobre 2025
Ponte di Paderno, si restringe il campo: due opzioni sul tavolo
Dalla relazione conclusiva del dibattito pubblico emerge che la scelta è tra un nuovo ponte a nord o a sud dell’attuale. Deluso il sindaco
Paderno d’Adda
Si saprà tra poco meno di due mesi quale sarà la soluzione per il nuovo ponte sull’Adda che dovrà sostituire il San Michele. Tuttavia, già dall’analisi delle oltre ottanta pagine della relazione conclusiva del dibattito pubblico risulta chiaro che la scelta si riduce a due opzioni pressoché identiche: nuovo ponte 30 metri a sud dell’attuale oppure, in alternativa, poco a nord.
Chi sperava che lo scenario 1, verso cui sono indirizzate Rfi e Regione Lombardia, potesse essere bloccato dal parere della Soprintendenza, è rimasto deluso.
Quest’ultima, infatti, dopo avere presentato fuori tempo massimo la propria osservazione, pur giudicando non accettabile l’ipotesi caldeggiata da Rfi, si è detta favorevole all’ipotesi 1bis, proposta da Calusco, che di fatto trasla il nuovo ponte in affiancamento poco più a nord del San Michele.
Come sintetizzato nella relazione di Rfi, la Soprintendenza riconosce che «l’area è oggetto di una straordinaria concentrazione di vincoli storici, ambientali e culturali, che rendono il paesaggio dell’Adda un unicum di valore nazionale e internazionale».
Ragioni per cui «la costruzione di un nuovo ponte in affiancamento al San Michele (Scenario 1) è considerata la più critica«, poiché comprometterebbe «irrimediabilmente le vedute e l’eccezionalità visiva del monumento ottocentesco».
Di conseguenza «appaiono di qualche interesse... sia lo ‘scenario 2’ (due ponti, distanziati, a sud e a nord del ponte storico)» ma anche «la proposta del Comune di Calusco (‘1bis’), meritevole di attenzione perché favorevole a un ponte sia pur affiancato all’esistente ma dal lato nord».
Quest’ultima soluzione, a detta della Soprintendenza, avrebbe il pregio di «salvaguardare le vedute panoramiche del ponte da e verso sud, mentre sul lato nord a monte le viste sono meno interferite in quanto più ravvicinate e limitate dalla vicina ansa del fiume».
Non è chiaramente d’accordo Giampaolo Torchio, sindaco di Paderno, che si è detto deluso. «Il quadro tracciato dalla Soprintendenza è lucido. Si afferma che la soluzione sud sia insostenibile. Ma poi si conclude che quella a nord, essendo meno impattante, è preferibile. Dal mio punto di vista, è comunque terribilmente impattante».
La delusione è quindi ancora più cocente perché tutte le osservazioni avanzate dal sindaci meratesi sono state respinte.
I sindaci chiedevano il nuovo ponte ferroviario non fosse progettato isolatamente ma inserito in una visione complessiva della viabilità, coerente con la pianificazione regionale, evitando di concentrare su un’unica infrastruttura funzioni diverse e incompatibili (traffico locale, merci, pendolari) e recuperando la prospettiva originaria della “Gronda Nord-Est”. Rfi ha riposto che il progetto della Gronda ferroviaria, previsto nel programma 2022-2026, non è stato ancora finanziato e che sono al vaglio alternative, su cui ci si esprimerà entro fine anno. Quanto alla tratta che oggi passa sul San Michele, Rfi assicura che l’obiettivo principale è mantenere un collegamento viario viaggiatori.
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