Cronaca / Merate e Casatese
Giovedì 13 Novembre 2025
Robbiate, 58enne muore soffocato da uno spicchio d’arancia: inutili i soccorsi
Tragedia in una casa di Robbiate: Edoardo Castelli, 58 anni, è deceduto dopo aver ingerito uno spicchio d’arancia che gli ha ostruito la gola. Nonostante i tentativi della sorella, l’intervento del 112 e i ripetuti sforzi dei medici del Mandic, l’uomo non ce l’ha fatta
Robbiate
Tragedia in un’abitazione di Robbiate. Un uomo di 58 anni, Edoardo Castelli, è morto soffocato dopo aver ingerito uno spicchio d’arancia mentre si trovava a casa con la sorella. L’episodio si è verificato al termine del pranzo di lunedì, in un momento di apparente normalità che si è trasformato nel giro di pochi minuti in un’emergenza drammatica.
Secondo quanto ricostruito, Castelli aveva deciso di concludere il pasto con un’arancia. Dopo averla sbucciata con calma, aveva iniziato a mangiarla quando uno degli spicchi, probabilmente troppo grande o ingerito senza averlo prima diviso, gli ha improvvisamente ostruito la gola. In pochi istanti l’uomo ha smesso di respirare e ha tentato più volte, tossendo con forza, di liberarsi. Ogni tentativo è però risultato vano: lo spicchio non si muoveva né verso l’alto né verso il basso, impedendo il passaggio dell’aria.
La sorella, accortasi del peggioramento rapidissimo delle sue condizioni, ha provato inizialmente ad aiutarlo come poteva ma, rendendosi conto dell’impossibilità di intervenire in modo efficace, ha immediatamente allertato la centrale operativa del 112 chiedendo un intervento urgente. Nel frattempo la situazione di Castelli è precipitata ulteriormente.
Quando l’ambulanza è arrivata a Robbiate, l’uomo era già in condizioni gravissime. I sanitari hanno tentato le prime manovre salvavita e lo hanno caricato rapidamente a bordo del mezzo per il trasporto in codice rosso all’ospedale Mandic di Merate. Qui il medico è riuscito a estrarre lo spicchio che bloccava la trachea, ma ormai il cuore del 58enne aveva cessato di battere. Nonostante il personale sanitario abbia praticato a lungo le procedure di rianimazione avanzata, ogni sforzo si è rivelato inutile.
Dopo aver informato la sorella della morte, il medico ha chiesto alla famiglia il consenso alla donazione degli organi. In un momento di dolore profondo, i parenti hanno scelto comunque di dare l’assenso, permettendo così l’avvio delle procedure per il prelievo delle cornee e dei tessuti: un gesto che potrà migliorare la vita di altri pazienti in attesa di trapianto.
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