«Stefano ci ha lasciato,

resta il suo sorriso»

Una folla commossa ha presenziato al funerale del giovane meccanico Stefano Casati rimasto schiacciato dal bus

Il parroco: «Aveva perso il padre da giovane ma ha saputo reagire, amava il suo lavoro, lo sognava per il figlio»

Calco

C’era la famiglia, c’erano gli amici e i conoscenti al funerale di Stefano Casati, 37 anni, celebrato oggi pomeriggio nella chiesa di San Vigilio a Calco. Ma c’erano anche tanti rappresentanti delle forze dell’ordine (polizia stradale, vigili del fuoco, polizia locale) che, nel corso degli anni, avevano chiamato Stefano o lo avevano visto accorrere sugli scenari di tanti incidenti stradali in mezza Brianza.

A celebrare le esequie, davanti una folla composta e silenziosa per il dolore di una tragedia senza senso, tra la quale spiccava l’auto della polizia stradale e la camionetta dei pompieri, don Carlo Motta, decano di Brivio e parroco di Calco, insieme a don Giuseppe Scattolin, ex parroco di Barzanò, dove Stefano si era sposato insieme a Chiara qualche anno fa.

Ed è stato il parroco don Carlo Motta a chiedere a tutti, e a sé per primo, uno sforzo per trovare una risposta alla tragedia consumatasi venerdì nel tardo pomeriggio fuori dall’officina Casati a Cicognola di Merate.

«Di fronte a una cosa del genere - ha ammesso il sacerdote - viene voglia di perdere la fede perché, ha aggiunto, anche io oggi faccio fatica a credere di fronte al mistero di una vita spezzata come quella di Stefano. Davanti a fatti del genere, si blatera qualcosa, sapendo che non si riesce a toccare quello che tutti noi desideriamo».

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