
Cronaca / Merate e Casatese
Venerdì 26 Settembre 2025
Tragedia di Brivio, disposta la perizia
Si attendono le motivazioni dell’ordinanza con la quale il gip ha disposto la custodia in carcere Il professionista nominato dalla Procura dovrà stabilire le esatte circostanze in cui è avvenuto l’incidente. Oggi i funerali di Giorgia e Milena
Brivio
Parola ai consulenti tecnici per le risposte sulla morte di Michela Marangon e Giorgia Cagliani, le due amiche investite e uccise da un furgone adibito al trasporto di moto e bici con targa polacca sabato scorso, di sera, mentre andavano a divertirsi alla festa di Brivio, camminando in fila indiana assieme a una terza ragazza rimasta illesa. Scena ripresa da un video (anche se a una certa distanza) che è stato acquisito agli atti.
Milena e Giorgia stavano andando alla festa del paese quando sono state investite dal furgone
Il video agli atti
L’inchiesta coordinata dalla Procura di Lecco passa infatti attraverso una perizia disposta dagli inquirenti e fissata per la giornata di ieri, allo scopo di ricostruire la dinamica del tragico incidente, anche sin dall’inizio sono apparse le responsabilità dell’autista indagato, il cittadino polacco Krzystof Jan Lewandowski, 34 anni, incensurato, residente nella città di di Bielsko Biala e attualmente in carcere con l’accusa di duplice omicidio stradale aggravato dalla guida sotto effetto di sostanze stupefacenti, dopo essere stato trovato positivo alla cannabis al primo test effettuato nell’immediatezza del fatto.
L’indagine della magistratura deve tuttavia chiarire tutti gli aspetti.
Sono morte sul colpo Una terza amica si è salvata per miracolo
In questo senso è stato deciso di procedere a una perizia cinematica, per comprendere a fondo dinamica, velocità del mezzo, e dunque il grado di responsabilità dell’indagato, e ai rilievi sul mezzo che ha travolto le due amiche, posto sotto sequestro dopo il fatto.
Il furgone con pianale marca Volkswagen, con la scritta assistenza stradale sulla parte anteriore, presentava i segni dell’impatto sulla parte anteriore del parabrezza, visibilmente crepato nella zona bassa lato passeggero, e una evidente ammaccatura nel montante del parabrezza stesso, che appariva rientrato a seguito dell’urto contro Giorgia e Michela, che stavano camminando insieme sul bordo destro della carreggiata.
Il mezzo è andato a cozzare anche contro due veicoli parcheggiati lateralmente in strada - una Opel Astra, e un suv marca DR - come dimostrato da tracce di vernice lasciate sui mezzi in questione.
Circostanza che dimostrerebbe come sia effettivamente uscito dal limite della carreggiata.
Secondo la Procura, inoltre, il fatto di essersi messo alla guida di notte avrebbe richiesto maggiore prudenza.
L’uomo si trovava in Italia per la consegna di una motocicletta e ai carabinieri, dopo il drammatico investimento, ha dichiarato di essere al volante da parecchie ore, anche se non avrebbe specificato con precisione quanto.
L’imputato
«Ho visto un altro mezzo arrivare in senso contrario e sono rimasto abbagliato dai fari», ha raccontato al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecco Salvatore Catalano, che ha convalidato l’arresto e la misura della carcerazione. Per questo avrebbe «sterzato all’improvviso», andando purtroppo a impattare contro le due giovani, della cui presenza non si sarebbe accorto.
«Ho sentito che non avevano più il polso; non c’era più niente da fare», ha aggiunto piangendo, per poi chiedere perdono ai parenti delle ragazze. Questo è quanto ha riferito durante l’udienza di convalida dell’arresto davanti a Catalano, che non ha ancora depositato le motivazioni del provvedimento (si è preso un termine di cinque giorni).
La versione del 34enne polacco sarebbe tuttavia smentita da un filmato che è stato depositato agli atti dagli inquirenti, dal quale emergerebbe che la strada (via per Airuno, all’altezza del civico 17) in realtà non era buia, e che un altro veicolo arriva effettivamente sulla scena in senso opposto, ma in un momento successivo al fatto.
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