Atti vandalici contro i sindaci, la denuncia della Lega: «Intimidazioni gravi, serve una risposta ferma»

Il coordinatore provinciale dei salviniani, Daniele Butti, condanna con fermezza le intimidazioni contro i sindaci Di Terlizzi e Toto. «Serve una risposta forte: la politica resti confronto di idee, non terreno di odio»

Cernusco Lombardone

Nei giorni scorsi il territorio lecchese è stato scosso da due episodi inquietanti che hanno colpito direttamente chi è impegnato quotidianamente nell’amministrazione pubblica. Dopo l’aggressione verbale subita dalla sindaca di Nibionno, Laura Di Terlizzi, è toccato al sindaco di Cernusco Lombardone, Gennaro Toto, diventare bersaglio di un gesto violento: la sua auto, parcheggiata sotto casa, è stata danneggiata e imbrattata con vernice spray.

Una doppia intimidazione che non può passare sotto silenzio e che ha suscitato una presa di posizione netta da parte di Daniele Butti, coordinatore provinciale della Lega lecchese. «Non si tratta di semplici gesti di inciviltà – afferma – ma di atti gravi e vili che hanno l’obiettivo di colpire chi ha scelto di mettersi al servizio della propria comunità. Sono azioni che violano la dignità personale degli amministratori e minano i fondamenti stessi della nostra democrazia».

Butti punta il dito contro il clima di crescente tensione e polarizzazione che sta alimentando derive pericolose anche sul piano locale. «È inaccettabile che il confronto politico, per quanto acceso, degeneri in minacce, violenza e vandalismo. Il dissenso è legittimo in ogni democrazia, ma non può trasformarsi in odio personale o in aggressioni, verbali o materiali. Serve un passo indietro da parte di tutti: istituzioni, cittadini, forze politiche e sociali devono riscoprire il rispetto reciproco e il senso di responsabilità».

Il coordinatore della Lega lecchese esprime piena solidarietà sia a Laura Di Terlizzi che a Gennaro Toto, e chiede un intervento deciso da parte delle autorità: «Condanniamo con forza ogni forma di intimidazione e chiediamo che venga fatta piena luce su questi episodi. Chi amministra la cosa pubblica non può essere lasciato solo. La politica, al di là di ogni bandiera, deve tornare a essere confronto di idee, non campo di battaglia per gesti d’odio».

Un messaggio chiaro, quello lanciato da Butti, che si inserisce in un momento in cui anche a livello nazionale cresce l’allarme per le pressioni e le minacce rivolte agli amministratori locali.

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