
Oggiono
In occasione della “Giornata della legalità” in memoria della strage di Capaci, si è svolto ieri un partecipatissimo happening a Oggiono, rivolto a tutta la cittadinanza: “In piazza per la legalità - Legalità, parole e musica”, promosso dalla scuola superiore “Bachelet” nell’ambito della convenzione tra Regione Lombardia e Usr Lombardia per il sostegno al progetto ’’Centri di promozione della legalità: dalla comunità educante, alla comunità monitorante”.
L’happening - un alternarsi, appunto, di brani letti e cantati - ha richiamata in piazza Manzoni centinaia di studenti e cittadini; ha fatto seguito all’iniziativa “A lezione con le unità cinofile dell’Arma dei carabinieri” avvenuta a scuola il giorno prima; sempre al “Bachelet”, peraltro, la settimana era iniziata con un dibattito sul tema ’’La forza del diritto e il bisogno di giustizia’’: ospite d’onore, Marta Cartabia, presidente emerito della Corte Costituzionale e ordinaria di Diritto costituzionale italiano ed europeo all’Università Bocconi, già ministro della Giustizia durante il governo Draghi.
La dirigente dell’istituto Bachelet, Anna Panzeri, ha aperto la manifestazione in piazza affermando: «Il valore pubblico della scuola si misura dalla sua capacità di coltivare non solo sapere e saper fare, ma anche saper essere». L’ assessore comunale all’Istruzione, Giovanni Corti, ha a propria volta affermato: «Gli studenti oggi ci portano un messaggio grandissimo, cioè che dobbiamo ricordare: una Giornata particolare, certamente, ma in realtà dovremmo agire come se questo momento ci fosse tutti i giorni, tanto più perché la mafia teme la scuola addirittura più della giustizia. La mafia ci vuole ignoranti, quindi - per Corti - sarà la scuola a vincere contro la mafia e sarete voi - si è rivolto ai ragazzi - a portare questo testimone». Corti ha citato tutte le scuole coinvolte nell’evento «oltre al “Bachelet”: l’istituto “Greppi”, il “Bertacchi”, l’istituto comprensivo “Marco D’Oggiono” e altre scuole - ha aggiunto - che aderiscono alla promozione della legalità».
Per il “Greppi” hanno parlato Carmela Pontrelli e il dirigente Dario Maria Crippa. «I testi letti - hanno precisato - sono opera originale dei nostri studenti, che si sono messi in discussione, hanno preso la storia delle vittime di mafia in maniera trasversale, per mettersi nei panni delle vittime. Voi - hanno sottolineato - potete fare la differenza e noi come scuola abbiamo voluto aiutare i nostri studenti a capire quali errori non commettere e a non girarsi dall’altra parte».
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