
Cronaca / Valsassina
Domenica 24 Agosto 2025
Lecco, Istat lancia l’allarme: nel 2050 over 65 il 30% della popolazione
L’istituto prevede un aumento degli over 80 e una diminuzione degli under 20. L’età media è destinata a salire, con forti ripercussioni su welfare e lavoro.
Lecco
Tra il 2024 e il 2050 gli over 80 residenti in provincia di Lecco passeranno da 26.678 a 45.599, con un aumento di quasi 19mila unità. Nello stesso periodo di tempo i residenti d’età compresa tra i 65 e i 79 anni saliranno da 57.408 a 64.522, registrando un + 7.114 unità, mentre gli under 20 diminuiranno di quasi 6mila unità passando da 57.277 a 51.354. Benché si tratti di stime, l’aggiornamento delle proiezioni demografiche di Istat fotografa uno scenario preoccupante che pone l’intero sistema, dalle istituzioni alla società civile fino al mondo economico, di fronte a riflessioni non più rinviabili. Già nel 2030 gli over 65 peseranno il doppio degli under 20 sul totale della popolazione residente nel lecchese.
L’età media, oggi pari a 47 anni, salirà a 48,3 anni nel 2030 e a 50,3 nel 2050. Simili squilibri rischiano, molto semplicemente, di “far saltare il banco”. Si pensi, per esempio, al welfare. Per le famiglie potrebbe risultare difficile farsi carico della cura quotidiana dei più anziani in un contesto in cui già dal 2030 gli over 65 saranno il 30% della popolazione totale. Ciò inevitabilmente incrementerà la pressione sul sistema sanitario, aspetto delicato in una realtà come quella lecchese che si estende dalla Valsassina alla Brianza.
Potenziare la medicina del territorio richiederà investimenti sulle tecnologie, a partire dai sistemi di telemedicina, e sul capitale umano. Oltre a diventare sempre più vecchi, i lecchesi saranno sempre di meno: dagli attuali 333.270 abitanti si scenderà ai 327.314 del 2050. L’inserimento nel mercato del lavoro degli under 35, che diminuiranno di oltre 13 mila unità entro il 2050, sarà pertanto sempre più decisivo non solo per i lavoratori ma anche per le imprese in uno dei territori più vivaci del paese dal punto di vista imprenditoriale. A sua volta quest’aspetto coinvolge un sistema scolastico chiamato da un lato a garantire un’istruzione di qualità, ma dall’altro a far fronte alla costante diminuzione del numero di alunni. Se ci si concentra sul capoluogo, le proiezioni dell’Istat non sono troppo diverse da quelle relative all’intera provincia.
Nel 2050 Lecco avrà 46.677 abitanti, contro gli attuali 47.125. Di questi, il 33% saranno over 65 mentre il 14% saranno over 80 contro un “peso” ad oggi del 26% e del 9%. Gli under 20, invece, scenderanno dagli attuali 7.694 a 6.978 unità nel 2030 per poi risalire leggermente a 7.101 unità nel 2050. Nel complesso si tratta di un calo di circa il 7%, inferiore di 3 punti percentuali rispetto a quello registrato dagli under 20 a livello provinciale, destinati a diminuire del 10% circa. Un calo importante in un’area caratterizzata dalla presenza di decine di piccoli comuni. L’età media nel capoluogo, oggi pari a 47,8 anni, salirà progressivamente fino ai 48,6 anni del 2030 e ai 50,3 anni del 2050.
Di fronte a questi numeri, la discussione sui tanti cantieri in corso a Lecco assume un significato completamente diverso. Alcuni interventi già in corso, come il cantiere per il terzo nido comunale a Bonacina, o prossimi a partire, come l’ampliamento del campus del Politecnico, potrebbero aiutare a invertire almeno in parte questa tendenza e pertanto diventano strategici. Lo stesso si può dire per le previsioni di nuovi insediamenti residenziali pubblici e privati contenute nel nuovo piano di governo del territorio: oltre che a rigenerare vecchie aree industriali, la realizzazione di quei progetti potrebbe servire ad attirare nuovi residenti da fuori provincia, frenando la riduzione della popolazione.
Oltre ad aggiornare le previsioni per il 2050, l’Istat ha recentemente rilasciato il bilancio demografico dei primi cinque mesi del 2025. I numeri parlano da soli. I nati in provincia di Lecco sono calati del 10,6% rispetto ai primi cinque mesi dello scorso anno, passando da 848 a 758. In particolare, i neonati maschi sono scesi da 426 a 392 (-34) mentre le femmine sono calate da 422 a 366 (-56). Su cinque mesi, solo a marzo e aprile il numero di nati è stato più alto nel 2025, rispettivamente, di 12 e 9 unità.
Negli altri tre mesi, però, i cali sono stati importanti: a gennaio 2025 le nascite sono state 165, contro le 189 del 2024 (-24); a febbraio ci sono stati addirittura 49 nati in meno, poiché si è scesi dai 181 del 2024 ai 132 del 2025; a maggio 2025, infine, sono venuti al mondo 146 neonati, contro i 184 dello stesso mese dell’anno precedente (-38). Il piccolo incremento delle nascite nel 2024 rispetto al 2023, pari a circa lo 0,5%, sembra già un lontano ricordo anche se il bilancio definitivo lo si potrà tracciare solo a fine anno.
Negli stessi cinque mesi il numero di morti in provincia di Lecco è passato da 1431 a 1596, con un aumento di 165 unità. In particolare, il numero di uomini deceduti è passato da 664 a 791 (+127) mentre il numero di donne decedute è salito da 767 a 805 (+38). Prendendo in considerazione i singoli mesi, il numero di morti è sempre aumentato. Il saldo naturale, ovvero la differenza tra nati e morti in un dato periodo di tempo, è passato da -583 nei primi cinque mesi del 2024 a -838 nei primi cinque mesi del 2025. Ciò non significa che la popolazione in provincia di Lecco si sia ridotta di 838 unità in un anno, poiché su quella dinamica impattano anche gli arrivi di nuovi residenti da altri territori e i traslochi fuori provincia di cittadini lecchesi. Nonostante ciò, il dato rimane comunque significativo.
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