Lo cercano per ore nei boschi di Cortenova, ma lui era a casa sua a Galbiate

Uno zaino pieno di funghi abbandonato su un sentiero, nei boschi fra Cortenova e Primaluna, ha fatto scattare l’allarme per un possibile disperso. Imponente la mobilitazione di soccorritori, ma lui era a casa sua al sicuro

Cortenova

Uno zaino pieno di funghi abbandonato su un sentiero, nei boschi fra Cortenova e Primaluna, ha fatto scattare l’allarme, nel tardo pomeriggio di oggi Imponente la mobilitazione di soccorritori che si sono attivati nella speranza di ritrovarne il proprietario, temendo il peggio, anche in considerazione della zona impervia in cui era avvenuto il ritrovamento.

Dopo oltre quattro ore di ricerche, è giunta la conferma che quello che era considerato disperso, in realtà si trovava al sicuro nella propria abitazione, a Galbiate. Aveva smarrito lo zaino.

Le operazioni si ricerca avevano preso il via attorno alle 17.30, concentrandosi nella zona fra il Lares Brusà e Olino, mentre la base operativa era stata allestita nei pressi del cimitero di Cortenova. Sul posto si erano radunati i tecnici della Stazione Valsassina-Valvarrone del Soccorso alpino, i Vigili del fuoco di Lecco e Bellano, con mezzi fuoristrada e un mezzo UCL (Unità comando locale). Attivato anche l’elicottero di Areu partito da Como, e un motosoccorritore del Moto Club Valsassina.

I soccorritori hanno perlustrato l’area in cui è stato rinvenuto lo zaino, ma della persona che lo avrebbe lasciato sul sentiero non è stata trovata alcuna traccia. Così come, fino a sera, non è stato possibile formulare ipotesi sull’identità del probabile disperso. Infatti, non risultavano essere state presentate denunce per mancati rientri, così come non erano state individuate vetture in sosta in prossimità dei sentieri interessati dalle ricerche. Portati in quota dall’elicottero, i tecnici del Soccorso alpino avevano proseguito le perlustrazione ben oltre il calare del buio, impiegando anche un drone.

La zona in cui si sono concentrate le ricerche è particolarmente impervia e, in passato, è già stata teatro di incidenti montani dalle conseguenze drammatiche. La particolare conformazione della zona e il buio hanno reso ancora più complicata l’opera dei soccorritori. Fino all’arrivo della buona notizia. A quel punto è stato organizzato il rientro delle squadre impegnate in quota.

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